È morto Robert Redford leggenda del cinema e appassionato di auto
Il mondo del cinema piange oggi la scomparsa di Robert Redford, uno degli attori più iconici di Hollywood. Nato il 18 agosto 1936 a Santa Monica, in California, Redford si è spento all’età di [età] lasciando un vuoto enorme nel cuore del pubblico. Non è stato soltanto un grande attore, ma anche regista, produttore, attivista ambientale e fondatore del Sundance Film Festival, che ha dato voce al cinema indipendente.
Nel giorno della sua morte, lo ricordiamo non solo attraverso i film che hanno segnato la storia, ma anche attraverso un lato meno noto della sua vita: la sua passione per le auto, simbolo di libertà, eleganza e stile.

È morto Robert Redford leggenda del cinema e appassionato di auto
Robert Redford attore e icona di stile
Con pellicole come Butch Cassidy and the Sundance Kid (1969), La Stangata (1973), I tre giorni del Condor (1975) e Il Grande Gatsby (1974), Redford ha incarnato l’uomo americano moderno, affascinante e complesso. La sua immagine sul grande schermo non era solo frutto di sceneggiature memorabili, ma anche di una presenza scenica che mescolava eleganza e carisma.
Sempre discreto nella vita privata, Redford ha rappresentato un modello di stile sobrio e autentico, molto lontano dall’ostentazione di altre star. È in questo equilibrio tra semplicità e raffinatezza che si ritrova anche il suo rapporto con le automobili.
Robert Redford e le auto: una passione discreta
Se Steve McQueen e Paul Newman hanno fatto delle corse una seconda carriera, anche Robert Redford ha coltivato una vera passione per le auto. Negli anni ’60 e ’70 amava guidare sportive europee, in particolare Porsche e Ferrari, che incarnavano perfettamente il suo modo di intendere la vita: raffinato, dinamico e libero.
Pur non essendo un collezionista ossessivo, Redford trovava nelle automobili un piacere personale, un compagno silenzioso dei suoi momenti lontano dai riflettori. Questa passione si rifletteva anche nei set cinematografici, dove spesso le auto non erano semplici comparse, ma veri e propri elementi narrativi.
Le auto nei suoi film: quando il cinema incontra i motori
In più di un’occasione, le auto hanno avuto un ruolo centrale nei film di Redford:
- Il Grande Gatsby (1974): la Rolls-Royce gialla di Jay Gatsby divenne un simbolo dell’eccesso e del fascino decadente degli anni ’20.

Robert Redford interpreta il Grande Gatsby
- Il Candidato (1972): le auto erano parte integrante dell’immagine del giovane politico interpretato da Redford, moderno e in movimento.

È morto Robert Redford leggenda del cinema e appassionato di auto
- Tutti gli uomini del presidente (1976): la vita frenetica dei due giornalisti che smascherarono lo scandalo Watergate era scandita anche dalle corse in auto attraverso Washington.
Ogni pellicola mostrava come l’automobile potesse diventare un vero e proprio elemento narrativo, contribuendo a costruire l’identità dei suoi personaggi.
Robert Redford e la Porsche 904 GTS: una storia speciale
Tra le auto che hanno segnato la sua vita, una in particolare è diventata leggendaria: la Porsche 904 GTS del 1964, che Redford acquistò nel 1966. Non si trattava di una semplice vettura sportiva, ma di un’auto da corsa con un palmarès importante.
La 904 GTS aveva infatti già conquistato successi alla Targa Florio e al Rally di Monte Carlo, ed era stata guidata dal pilota Steve Earle, fondatore delle Monterey Historic Races a Laguna Seca. Quando arrivò nelle mani di Redford, era già un pezzo di storia dell’automobilismo.
Per l’attore, cresciuto nel sud della California, quella macchina aveva un significato profondo: rappresentava l’adrenalina delle gare che aveva seguito da giovane e la libertà della sua terra natale. Redford la tenne per circa dieci anni, un tempo lungo considerando il ritmo della sua carriera.
Nel 2022, la Porsche 904 GTS appartenuta a Robert Redford è tornata alla ribalta, quando Bonhams l’ha messa in vendita a Parigi, valutandola tra 1,3 e 1,5 milioni di euro. Non era solo un’auto da collezione: era un frammento della vita privata di un attore che ha sempre scelto con cura i suoi legami.
Robert Redford e la Porsche 911T in Downhill Racer
Il rapporto tra Robert Redford e Porsche non si esaurisce con la 904 GTS. Nel film Downhill Racer (1968) in italia uscì come Gli spericolati, ambientato tra le montagne innevate d’Europa, Redford appare infatti a bordo di una Porsche 911T Sportomatic. Un dettaglio non secondario: quella vettura non solo aggiungeva fascino alla pellicola, ma rafforzava anche l’immagine del suo personaggio, un atleta giovane e ambizioso, proiettato verso il futuro. La 911T, simbolo di stile e innovazione, divenne così parte integrante della narrazione, legando per sempre l’attore americano al marchio tedesco.
Un uomo che guardava avanti auto e sostenibilità
Se la Porsche 904 GTS racconta la passione per le corse, un altro lato della personalità di Redford emerge dal suo impegno ambientale. L’attore è stato tra i primi a sostenere la necessità di ripensare la mobilità in chiave sostenibile, appoggiando già negli anni ’90 i progetti legati alle auto elettriche e ibride.
Per Redford, le auto non erano solo oggetti di culto o strumenti di svago, ma simboli di un mondo che poteva e doveva cambiare. Un approccio coerente con il suo ruolo di attivista e con il suo amore per la natura.

Robert Redford
L’eredità di Robert Redford tra cinema e motori
Con la morte di Robert Redford, non perdiamo soltanto un attore e regista straordinario, ma anche un uomo che ha saputo legare in modo unico cinema, stile e passione per le auto. La sua vita è stata un viaggio lungo come una strada panoramica della California, fatto di curve imprevedibili, accelerazioni improvvise e momenti di silenzio contemplativo.
Il ricordo di Redford vive nei suoi film, nelle immagini della sua Porsche 904 GTS, e nel suo impegno per un futuro migliore. Come una macchina d’epoca che non smette di affascinare, continuerà a essere un punto di riferimento culturale per generazioni.
Il mondo saluta Robert Redford. Attore, regista, attivista e uomo di stile, lascia un’eredità che va oltre il cinema. Il suo legame con le automobili — dalle Porsche e Ferrari amate nella vita privata alla leggendaria Porsche 904 GTS — è parte di quella narrazione che unisce l’uomo al mito.
Con la sua scomparsa, ci resta l’immagine di un artista che ha saputo guidare la propria vita con la stessa eleganza con cui si guida una macchina d’epoca: senza mai perdere la rotta, ma lasciando dietro di sé una scia indimenticabile.

