Dall’Italia al mondo: la storia dell’amaro italiano

 

 

 




 

 

 
Quando pensiamo all’“amaro”, la tradizione italiana del digestivo erbaceo e amarognolo, non possiamo che tuffarci in un racconto che attraversa secoli, dalle origini farmacologiche alle sperimentazioni contemporanee della mixology. Il termine “amaro” deriva dall’aggettivo italiano che significa “bitter”, e già questo ci racconta della natura di questa categoria di liquori: un gusto che non punta esclusivamente alla dolcezza, ma alla complessità, all’erbe, alle radici, alle scorze e spesso a un intento originario curativo. 

 

World Amaro Day: la storia dell’amaro italiano e la celebrazione alla Fratelli Branca Distillerie

World Amaro Day: la storia dell’amaro italiano e la celebrazione alla Fratelli Branca Distillerie

Origini dell’amaro e i primi secoli

Le radici dell’amaro affondano nell’antichità: nell’antica Roma si consumavano vini infusi con erbe, radici, spezie, “a scopo restaurativo” per l’organismo. Nel Medioevo, i monasteri europei — in Italia e altrove — erano centri di sperimentazione erboristica: i frati miscelavano alcol, erbe medicinali, infusi, nel tentativo di curare disturbi digestivi, febbri e altri malanni.   Con la diffusione della distillazione, le tecniche si raffinarono: si passò dalla semplice infusione alcolica di erbe a veri e propri liquori amari, destinati inizialmente a scopi “terapeutici” ma progressivamente anche al consumo più generale.
 

XIX secolo: la commercializzazione e i marchi storici

Nel corso del XIX secolo l’amaro assunse un carattere più commerciale. Diverse famiglie, erboristi e farmacisti diedero vita a ricette, spesso custodite gelosamente, che divennero marchi riconosciuti. Un esempio: Amaro Lucano, fondato nel 1894 da Pasquale Vena a Pisticci, in Basilicata, che sperimentò con più di 30 erbe.  Altro esempio è Amaro Montenegro, nato nel 1885 a Bologna, con un blend di circa 40 botaniche.  E naturalmente spicca la storia della Fernet‑Branca — prodotto dell’azienda Fratelli Branca, che ancora oggi è considerato icona del settore. La distilleria milanese ha saputo esportare in tutto il mondo un liquore con un segreto di 27 erbe e spezie. 

 
In questo periodo l’amaro assunse anche una dimensione sociale: veniva servito come digestivo dopo i pasti, oppure con ghiaccio, a volte in abbinamento a scorza di agrume.  A Milano, ad esempio, la tradizione dell’amaro è molto radicata: nel contesto della città dell’aperitivo — “Milano da bere” — l’amaro ha avuto un ruolo simbolico e popolare tra anni ’80 e ’90.
 

World Amaro Day: la storia dell’amaro italiano e la celebrazione alla Fratelli Branca Distillerie

World Amaro Day: la storia dell’amaro italiano e la celebrazione alla Fratelli Branca Distillerie

 

XX e XXI secolo: evoluzione e mixology

Con l’avvento della cultura dei cocktail e della “craft-bar” a livello globale, l’amaro ha acquisito una nuova vita nel mondo della mixology. I bartender e i bar d’eccellenza hanno iniziato a sperimentare con l’amaro non solo come digestivo, ma come ingrediente protagonista nei cocktail, spesso in sostituzione o in complemento a vermouth, bitter, gin o bourbon.  Questo significa che l’amaro — un tempo “bevanda fine pasto” — è diventato strumento creativo nelle mani dei mixologist: si gioca su dolce-amaro-erbe, profondità, contrasto, retrogusto.

Allo stesso tempo, la produzione si è diversificata: oltre ai grandi marchi storici, sono nate produzioni artigianali locali, sperimentazioni botaniche contemporanee, reinterpretazioni regionali.   Il risultato è che oggi trovare un amaro in carta cocktail non è affatto raro — anzi, può essere la giusta aggiunta per dare carattere al drink. In questo contesto, si parla esplicitamente di “mixology”, termine che indica l’arte della miscelazione professionale dei cocktail, in cui l’amaro può funzionare sia come base sia come “touch” finale.

L’azienda protagonista: Fratelli Branca Distillerie

La distilleria milanese Fratelli Branca Distillerie è uno dei simboli della storia dell’amaro in Italia. Fondata nel XIX secolo, la casa Branca ha contribuito a portare l’amaro fuori dai confini nazionali: l’amaro Fernet-Branca, con la sua formula segreta di 27 erbe, è diventato sinonimo di amaro di riferimento. Oggi la Branca non solo produce e commercializza, ma partecipa attivamente alla cultura bar e cocktail: ha ricevuto riconoscimenti nel panorama mixology, ad esempio al “Mixology Experience” dove ha ricevuto l’“Amaro Award”.

L’evento: World Amaro Day presso Fratelli Branca Distillerie

In questo contesto di radici storiche e rinascita moderna, assume particolare rilevanza il World Amaro Day — la giornata dedicata all’amaro, alla sua storia, alla sua cultura e al suo uso nei cocktail e nella degustazione. Secondo alcune fonti, la prima edizione è stata celebrata in Italia e dedicata alla valorizzazione dell’amaro come patrimonio di artigianalità italiana.  L’evento che si terrà alla Fratelli Branca Distillerie sarà l’occasione ideale per ripercorrere la storia del liquore, visitare i luoghi della produzione, conoscere i segreti della miscelazione (mixology) e degustare nuovi drink che valorizzano l’amaro.Durante questa giornata sarà possibile assistere a masterclass di mixology, in cui esperti barman mostreranno come l’amaro possa essere integrato in cocktail originali, oltre al consumo tradizionale “neat” o con ghiaccio. In questo modo, l’amaro non è solo “digestivo dopo cena” ma protagonista nella comunità dei cocktail.

Perché è importante oggi

La celebrazione dell’amaro e della mixology riflette due tendenze convergenti: da una parte il desiderio di radici, tradizione, artigianalità; dall’altra la spinta alla sperimentazione, all’innovazione, alla cultura del bere bene e miscelato. L’amaro rappresenta un ponte tra queste dimensioni: conserva il gusto amarognolo, l’eredità delle erbe e della farmacia monastica, ma si presta perfettamente al cocktail bar moderno.
Per l’azienda Fratelli Branca, questo evento è anche un modo di consolidare il suo ruolo nella cultura del bere e del bar internazionale, valorizzando il patrimonio storico, ma traducendolo in un linguaggio contemporaneo. Inoltre, per il pubblico, è un’occasione per scoprire che bere un amaro non è solo questione di “digerire dopo cena”, ma può essere un’esperienza gustativa, culturale e sociale.

Consigli pratici per partecipare

Se decidete di partecipare al World Amaro Day presso la distilleria:

•Arrivate con curiosità: fate domande su botanica, erbe, storia del marchio.
•Approfittate delle masterclass di mixology: fatevi spiegare come l’amaro possa cambiare in un cocktail, cosa succede con un tonic, un soda o un vermouth.
•Degustate sia “neat” (l’amaro servito semplice) sia miscelato: solo così potete comprendere la versatilità del prodotto.
•Portate un taccuino o smartphone: magari scoprite un nuovo cocktail preferito a base di amaro.
•Se siete appassionati di storia o di liquori artigianali, chiedete della ricetta (o parte della botanica) e dei processi: selezione delle erbe, macerazione, infusioni.
L’amaro è molto più di un semplice digestivo. È un sorso di storia che unisce le radici della farmacologia monastica a un presente fatto di cocktail bar, mixology e sperimentazione. Il prossimo World Amaro Day alla Fratelli Branca Distillerie sarà una celebrazione di questa evoluzione: un momento in cui il passato e il presente si incontrano davanti a un bicchiere amaro. Se amate scoprire i sapori che parlano di tradizione e innovazione, non mancate.