Riccardo Capuzzo – Aquatic Creatures

Riccardo Capuzzo Aquatic Creatures

Riccardo Capuzzo Aquatic Creatures

Riccardo Capuzzo è il designer “venuto dal mare”. Aquatic Creatures è il progetto attraverso il quale racconta questa sua passione per il mare. Lo fa utilizzando un linguaggio fantastico e surreale che è la sua caratteristica. Ecco la nostra intervista.

– Chi è Riccardo Capuzzo? Da dove viene?

Sono un milanese 39 enne che ha studiato design alla Scuola Politecnica di Design, poi ho vissuto qualche anno a Chicago, Istanbul ed ora Riga. Suono pianoforte da tre anni, probabilmente se fossi rimasto a Milano non avrei mai iniziato, a Riga riesco ad avere uno stile di vita più disteso e riflessivo

 

– Come mai ti sei trasferito a Riga?

Ho iniziato a frequentare la Riga Fashion Week per lavoro, ad un evento ho conosciuto un imprenditore tedesco con il quale ho instaurato subito un forte legame di amicizia, dopodiché ho iniziato a lavorare per lui e tra le varie sedi che ha nel mondo, ho scelto quella di Riga. E` una città molto vivibile, chi non ci è mai stato dovrebbe venire a trascorre un weekend e ne rimarrebbe positivamente sorpreso

 

– Hai un repertorio di immagini su cui lavori

Tutte le illustrazioni sono originali, invento ogni personaggio, lo disegno rapidamente su qualsiasi pezzo di carta che ho nelle vicinanze e poi lo spiego al mio team di illustratori. Insieme lavoriamo sui dettagli fino a che il disegno è ultimato. Interpreto il lavoro dei fotografi marini e degli oceanografi, traducendolo nel mondo Aquatic Creatures, dandogli una mia impronta unica e personale.

 

– Come mai hai dato un nome a tutti i personaggi della serie Searcus?

Quando immagino un nuovo soggetto, non lo caratterizzo solo esteticamente ma cerco di immaginare la sua personalità e come si comporta. Il nome viene da se. Mi piacerebbe più avanti dar vita a questi personaggi con delle animazioni.

 

– Dove conservi gli schizzi delle tue opere? 

Dai miei genitori a Milano. Esiste una stanza con dei cassettoni dove ci sono ancora dei giochi di quando ero bambino. Non c’è un motivo per il quale li tengo li ma penso sia il loro posto giusto. Organizzerò un’esposizione prima o poi con i disegni originali!

 

– Con chi ti piacerebbe collaborare? 

Con una casa di produzione di film di animazione. L’idea di Aquatic Creatures è nata con lo scopo di proporre un mondo surreale alternativo con un taglio etico, un modo per dire che è possibilie costruire una realtà diversa che, anche se non perfetta, è virtuosa.
 

Piatti della collezione aquatic creatures

Piatti della collezione aquatic creatures

 

– Come si può fare la differenza al giorno d’oggi?

Nell’era dei social media la differenza la fai se non partecipi ossessivamente alla grottesca fiera del consenso. Per fare questo bisogna avere gli strumenti culturali che ti permettono di definire e affermare una tua identità specifica. Ovviamente poi dipende molto dalle condizioni sociali nel quale una persona nasce, cresce e si sviluppa. 

 

– Cosa ne pensi della moda, hai mai disegnato per un brand di moda?

Mi interessano tutte le diramazioni del design, come ricerca alla soluzione di un problema o espressione di un pensiero attraverso oggetti o una collezione di abiti e accessori. Ci sono sempre più fashion designers emergenti che creano progetti molto intriganti.  Non sono fan dei trend del momento e mi trovo del tutto apatico di fronte all’hype di certe collezione di plastica vulcanizzata con grossi loghi applicati. 

 

– Qual è il tuo stile di abbigliamento

Sono pigro nel vestirmi. Solitamente jeans, camicia, giacca e scarpe da tennis. E` da boomer dire scarpe da tennis e non sneakers?! Più della metà dell’anno la trascorro in Lettonia indossando una tuta e mi sento già un elegantone!

 

– Qual è l’auto/moto che preferisci guidare? e quella che preferiresti avere in garage?

Ho un debole per le bicilindriche, ho guidato per anni un sv650s. In garage mi piacerebbe avere una Ducati Streetfighter v2 nera e un altra naked vintage magari una Triumph Boneville o una Moto Guzzi. Da piccolo avevo un Aprilia rs50 di Tetsuya Harada, avevo messo un carburatore Dell Orto, modificato motore e marmitta artigianale (in certi ambienti era il termine usato per farti pagare di più un pezzo di ferro, ma io che ne sapevo). Adoravo quel motorino, non nel senso che mi piaceva tanto, nel senso che gli volevo proprio bene. Alle volte quando lo guardavo avevo la sensazione che me ne volesse un po’ anche a me.

 

–  Progetti per il futuro? 

Con Aquatic Creatures abbiamo in cantiere per il 2022 altre tre collezioni e impiegare altri materiali per l’home decor come il tessuto. A Milano e in Italia ci stiamo strutturando bene ora sarà il momento di  espandere la rete commerciale. Mi piacerebbe collaborare con dei musicisti e rafforzare questo legame con il brand, per ora sono disponibili due album su Spotify composti dal mio maestro di piano Christian Salerno

 

Collezione aquatic creatures

Collezione aquatic creatures