Mixology Experience l’arte del bere secondo Luca Pirola

Mixology Experience non è solo una fiera, ma un vero e proprio evento della cultura del buon bere. Dietro questo progetto visionario c’è Luca Pirola, fondatore di Bartender.it, imprenditore creativo e appassionato cultore del mondo del beverage. Abbiamo avuto occasione di chiacchierare con Luca in fiera. a  Milano e Nell’intervista  Luca Pirola ci guida in un viaggio tra cocktail, estetica, lifestyle e nuove tendenze del settore, con l’occhio esperto di chi vive la mixology da oltre trent’anni.
 

Mixology Experience l’arte del bere secondo Luca Pirola

Mixology Experience l’arte del bere secondo Luca Pirola

 

Come nasce Mixology Experience?

Mixology Experience è un format che prende vita alla fine del 2018 grazie al team di Bartender.it, realtà fondata proprio da Luca Pirola. L’idea era quella di creare un evento capace di rappresentare l’eccellenza della mixology italiana e internazionale. La prima edizione, prevista per il 2020, è stata rimandata a causa della pandemia e si è svolta per la prima volta nel maggio del 2022. Oggi siamo già alla quarta edizione, e la crescita dell’evento è sotto gli occhi di tutti: un padiglione intero di Fiera Milano-Rho, 15.000 mq dedicati al mondo del bere miscelato, più di 500 aziende coinvolte.

Ma Mixology Experience non è nato dal nulla: fin dal 2006, Bartender.it ha contribuito a scuotere il panorama italiano, organizzando eventi di riferimento come theGINday, Agave Experience, Aperitivi&Co e molti altri. Un percorso coerente, fatto di passione e di cura, che ha portato la mixology italiana a un nuovo livello.

Mixology o cocktail? Una questione di identità

Quando si parla di “mixology” si rischia spesso di fraintendere. “La parola è nata per comunicare un’evoluzione del concetto stesso di bar”, racconta Pirola. “Non si tratta solo di mescolare ingredienti, ma di elevare l’arte del bere con attenzione al prodotto, alla tecnica, alla narrazione. In fondo, la mixology è stata anche una scelta di marketing, un modo per distinguere chi propone un’esperienza autentica e curata da chi serve semplici bevande.”

In questo senso, la mixology si distingue dal semplice ‘cocktail per l’intenzione e per il valore artigianale che porta con sé. È uno stile, una filosofia, una forma d’arte che mescola cultura, estetica e gusto.

La bellezza nel bicchiere tra moda e design

Il cocktail design oggi è imprescindibile. “Pensare che l’estetica di un drink sia meno importante del food design è un errore comune”, spiega Luca Pirola. “Una decorazione sbagliata o poco curata è come indossare scarpe marroni con una cintura nera: stona.”

In un’Italia dove il design è cultura quotidiana, anche il drink deve essere bello da vedere, oltre che buono da gustare. Ecco perché l’estetica è diventata uno degli aspetti più importanti nel mondo della mixology, soprattutto quando si vuole dialogare con il lifestyle contemporaneo e con un pubblico sempre più attento al dettaglio.

Il gusto evolve tra nostalgia e sperimentazione

Secondo Luca Pirola, il gusto è in continua trasformazione: “Io stesso ogni cinque o dieci anni ho cambiato completamente le mie preferenze. È normale: il corpo cambia, la curiosità cresce, le esperienze ci influenzano.”

Oggi il pubblico è più curioso, ma anche più consapevole. Alcuni cercano sapori familiari, legati a un ricordo o a una moda, mentre altri vogliono essere sorpresi da esperienze sensoriali nuove. La sfida per chi lavora nella mixology è trovare il giusto equilibrio tra innovazione e comfort, tra classici intramontabili e creazioni audaci.

Le nuove tendenze nella mixology

Oggi la mixology si sta spingendo oltre i confini tradizionali. “Mi piacerebbe che questa ondata portasse più qualità e cura anche nei bar ‘normali’, non solo nei locali specializzati”, dice Pirola. Una tendenza forte è quella del beverage pairing, ovvero l’abbinamento tra cibo e drink, un concetto che vuole portare il beverage alla stessa dignità del food nei percorsi gastronomici.

A Mixology Experience il visitatore trova un vero e proprio viaggio sensoriale, fatto di cultura, formazione, assaggi e incontri con i migliori bartender del mondo. Quest’anno sono stati ospiti nomi iconici come il team del Connaught Hotel di Londra, Marian Beke del Gibson di Berlino e esperti tiki da Miami e Las Vegas.

Un evento da non perdere

La fiera si svolge al padiglione 14 di Fiera Milano-Rho in concomitanzza di TuttoFood, su uno spazio immenso e ricco di stimoli. “Solo lì, su 15.000 mq, abbiamo portato contenuti di livello internazionale. Un padiglione che da solo vale più di tutta un’altra fiera dedicata al beverage”, commenta con orgoglio Pirola.

E se dovessimo scegliere un’area da non perdere? Tutto il padiglione è concepito come un unico ecosistema, dove aziende, professionisti e appassionati possono dialogare, scoprire novità e immergersi nell’universo della mixology.

Moda, cocktail e lifestyle

In Italia la connessione tra moda e mixology è ormai consolidata. “La moda veste anche i cocktail”, afferma Pirola, citando una battuta cult del film Il diavolo veste Prada. “Pensare che le abitudini dei VIP o i trend cromatici non influenzino il mondo del beverage è da ingenui.”

Un esempio? La rinascita degli speakeasy è legata alla moda vintage, al gusto per il passato reinterpretato con stile. Così come il Cosmopolitan, che negli anni ’90 è diventato il simbolo della femminilità urbana grazie a Sex and the City.

Anche lo stile personale ha il suo peso. Pirola ammette di avere un approccio rilassato ma coerente con il suo modo di vivere: “Oggi jeans e maglietta nera sono il mio outfit quotidiano. Mi sento casual ma sempre in ordine.”

Auto, cocktail e ricordi

Anche i motori entrano nel mondo della mixology. “Bere di più e guidare di meno”, diceva un mio grande amico… L’argomento è sempre ostico, lo abbiamo trattato in un seminario sul turismo beverage gastronomico: se si beve deve essere fatto consapevolmente. Ora guido Volkswagen, ed ho avuto moto BMW, ma a 14 anni guidavo un Sì verde della Piaggio, ed a 18 una Punto grigia della Fiat… ogni età ed ogni tasca possono essere abbinate.

Quando si parla di abbinamenti tra drink e auto d’epoca, la scelta per lui è chiara: Martini Cocktail tutta la vita. Ghiacciato, secco, con un bel runner. “È l’eleganza fatta drink”, dice.

E se dovesse associare un cocktail a una figura iconica del motorsport? “Per i motociclisti servono drink energetici. Per la moda… l’imbarazzo della scelta!”

Consigli per chi vuole avvicinarsi alla mixology

A chi desidera entrare in questo mondo, Pirola dà un consiglio inaspettato: iniziare come cliente. “Capire cosa significa essere serviti bene ti fa comprendere la complessità di questo mestiere. Solo così si apprezza davvero l’impegno, lo studio e la professionalità che c’è dietro un drink ben fatto.”

E l’esperienza perfetta? “Con la compagnia giusta, tutto diventa perfetto… o quasi!”

Mixology Experience è molto più di un evento: è un punto di riferimento per chi vuole esplorare il mondo del bere consapevole, creativo e culturale. Luca Pirola ci dimostra che la mixology è una forma d’arte, capace di connettere estetica, gusto, moda e lifestyle in un unico gesto: quello di alzare un bicchiere e brindare all’eccellenza.