Manifesti Pubblicitari vintage: l’arte della comunicazione

La storia dei manifesti pubblicitari vintage affascina sempre più collezionisti e  appassionati di comunicazione visiva e arte. Questi affascinanti pezzi d’epoca rappresentano non solo un’evoluzione nella comunicazione commerciale, ma anche una testimonianza dei cambiamenti culturali e sociali nel corso del tempo. In questo articolo esploreremo l’influenza dell’Art Nouveau sui manifesti pubblicitari d’epoca, analizzeremo come la comunicazione visiva si è evoluta nel corso degli anni e scopriremo il fascino senza tempo di queste opere d’arte pubblicitarie. Vedremo anche come alcuni esemplari tornino sul mercato dopo decenni, grazie all’attesissima asta, la più importante in Europa, tenuta dalla casa Aste Bolaffi. Inoltre, forniremo consigli su come collezionare i manifesti pubblicitari vintage e apprezzarne la bellezza intramontabile.
 

La storia dei manifesti pubblicitari vintage affascina sempre più appassionati di comunicazione visiva e arte.

Manifesto Fiat 514 realizzato da Plinio Codognato


 

L’appuntamento con la casa Aste Bolaffi

La casa d’aste Bolaffi metta all’asta una selezione di  circa 630 manifesti pubblicitari. Un  appuntamento eccezionale fissato per il 16 e 17 aprile presso la storica Sala Bolaffi a Torino.  Saranno proposti 630 lotti di manifesti pubblictari che sono parte integrante di un percorso storico unico e giungono direttamente da prestigiosi conferimenti privati. Una collezione rara grazie alla presenza di alcuni esemplari, con la firma dei cartellonisti italiani e stranieri più famosi del secolo scorso. L’asta si svolgerà in due sessioni. La prima dedicata ai lotti da 1 a 170, riguarda i pezzi più importanti dell’intera asta, tra cui vi sono quelli più rari e scenografici il cui valore massimo di alcuni manifesti può arrivare a 8000 euro. Nella seconda giornata invece saranno battuti i pezzi da 171 a 630, con un valore commerciale ingferiore ma tra i lotti sono presenti anche manifesti legati al mondi dei motori anche se certi sono ristampampe successive. I manifesti più contemporanei, interessanti per chi comincia ad appassionarsi a questo tipo di collezionismo e per i più giovani. Sul sito astebolaffi.it anche la versione live dell’asta.

Filippo Bolaffi, amministratore delegato di Aste Bolaffi, commenta così: “Questi lavori su carta, vere e proprie opere d’arte nate come multipli per l’affissione a scopo pubblicitario, con il tempo hanno fatto il loro naturale decorso e oggi sopravvivono in pochissimi esemplari, spesso molto più rari di coevi dipinti che invece, per la loro natura intrinseca, sono stati sempre “conservati”. Nonostante questo segmento del collezionismo sia già emerso da anni nel mondo anglosassone, il rapporto prezzo-rarità per i poster è infinitamente ancora a favore del collezionista, con valori decisamente abbordabili. Oggi è ancora possibile acquistare importanti manifesti che testimoniano graficamente momenti cruciali della storia della società del Novecento“.
 

La storia dei manifesti pubblicitari vintage affascina sempre più appassionati di comunicazione visiva e arte.

Manifesto realizzato Giuseppe Riccobaldi Del Bava per la Fiat 1500 del 1935


 

La storia dei manifesti pubblicitari vintage

La storia dei manifesti pubblicitari vintage ha radici molto antiche. Pensate che le origini risalgono addirittura alla rivoluzione industriale del XIX secolo. Questi manifesti rappresentavano uno strumento di comunicazione fondamentale per le aziende, che cercavano di promuovere i loro prodotti in un mercato in continua espansione. Nel corso degli anni, hanno subito un’evoluzione stilistica e tecnologica notevole, passando dalle tecniche tradizionali di stampa a quelle più moderne. Tra cui la litografia e la serigrafia. In particolare, gli anni ’20 e ’30 sono stati caratterizzati dall’uso dell’Art Deco, mentre negli anni ’50 e ’60 si è assistito all’affermarsi del design grafico moderno. Oggi i manifesti pubblicitari vintage rappresentano una fonte inesauribile di ispirazione per artisti, designer e collezionisti, che apprezzano il loro fascino senza tempo e la capacità di raccontare la storia della comunicazione visiva. 

L’evoluzione della comunicazione visiva

I manifesti pubblicitari sono uno strumento di comunicazione visiva che ha subito un’evoluzione nel corso dei decenni. Inizialmente utilizzati come semplici annunci per informare i consumatori sui prodotti o servizi offerti, i manifesti pubblicitari sono diventati una forma d’arte vera e propria. Con l’avvento dell’era moderna, la tecnologia ha reso possibile la produzione di manifesti pubblicitari su larga scala, portando ad una maggiore diffusione e accessibilità di questo mezzo di comunicazione. Negli anni ’60 e ’70, i manifesti pubblicitari hanno subito un cambiamento radicale, passando dallo stile classico all’utilizzo di immagini e colori vivaci per catturare l’attenzione dei consumatori. Oggi, i manifesti pubblicitari continuano ad evolversi con l’avvento della tecnologia digitale, ma il loro obiettivo principale rimane lo stesso: attrarre l’attenzione dei consumatori e promuovere prodotti o servizi in modo efficace.
 

La storia dei manifesti pubblicitari vintage affascina sempre più appassionati di comunicazione visiva e arte.

Poster realizzato da Aandré Girard per la Six Peugeot 12 nel 1928

 

L’influenza dell’Art Nouveau

L’Art Nouveau è un movimento artistico che ha avuto una grande influenza sui manifesti pubblicitari d’epoca. Questo stile, nato alla fine del XIX secolo, si caratterizzava per le sue linee sinuose e fluide, i motivi floreali e l’uso di colori vivaci. Nel contesto della comunicazione visiva, l’Art Nouveau porta una nuova estetica e un approccio innovativo alla pubblicità. Per la prima volta vi è la combinazione, intelligente, di design elegante e testo persuasivo. Nelle rappresentazioni, donne seducenti e sensuali che, abbinate all’estetica dell’Art Nouveau catturano, in modo deciso, l’attenzione del pubblico. Ancora oggi, questi manifesti pubblicitari d’epoca continuano a esercitare un fascino senza tempo e testimoniano quanto importante sia l’influenza duratura dell’Art Nouveau sulla comunicazione visiva.

Come collezionare i manifesti pubblicitari vintage

Ma cosa fare se volessimo iniziare a collezionare queste opere d’arte? Ebbene, tanto per cominciare, è importante seguire alcuni passaggi fondamentali. Importante è avere una conoscenza approfondita del periodo storico in cui sono stati realizzati e delle tendenze artistiche dell’epoca. Questo permetterà di apprezzare appieno il valore estetico e storico di ogni pezzo. È inoltre importante essere costantemente aggiornati sul mercato dei manifesti d’epoca, partecipando ad aste, fiere o cercando online presso rivenditori specializzati. La condizione del manifesto è un altro aspetto da considerare attentamente. Preferire pezzi in buone condizioni, con colori vivaci e senza strappi o piegature evidenti. Infine, è consigliabile creare un ambiente adeguato per conservare e mostrare i manifesti, come cornici speciali o custodie protettive. Collezionare manifesti pubblicitari vintage richiede tempo, pazienza e dedizione, ma il risultato sarà una collezione unica e affascinante culturalmente, poiché racconta la storia della comunicazione visiva attraverso i decenni.

 

Il fascino senza tempo dei manifesti pubblicitari d’epoca

Cosa attrae di più nel guardarli? La bellezza? Si certo, questo è un aspett, diciamo così, che fa parte del gioco. Il fascino, ecco cosa colpisce di più e, quasi ipnotizza. Quel fascino senza tempo, che risiede nella loro capacità di catturare l’attenzione e trasmettere un messaggio in modo efficace ed esteticamente piacevole. Questi manifesti, spesso realizzati a mano con tecniche artistiche raffinate.
Sono vere e proprie storie, forse potremo definirli un po come gli antenati degli “story board”. Ogni manifestoinfatti, racconta una storia, riflettendo i valori culturali e sociali del periodo di creazione. L’uso di colori vibranti, immagini accattivanti e testi persuasivi rende questi manifesti delle vere opere d’arte. Sono oggetti da collezione ambiti da appassionati di arte, design e storia, che vedono in essi non solo un mezzo pubblicitario ma anche un’espressione artistica unica. Consentono di evocare emozioni e ricordi di un tempo ormai lontano, e nello stesso tempo accompagnano dolcemente in un viaggio nel tempo attraverso l’arte e la pubblicità.

Oltre alla mera bellezza estetica, i manifesti pubblicitari d’epoca ci spingono a riflettere sul potere della comunicazione visiva e sul modo in cui essa ha plasmato la nostra società. Cosa possiamo imparare dalla creatività e dall’efficacia di questi manifesti nel contesto dell’era digitale? Come possiamo applicare i principi della comunicazione visiva del passato per creare messaggi memorabili e coinvolgenti oggi? Sono domande che meritano ulteriori esplorazioni e riflessioni, aprendo nuovi orizzonti per il futuro della comunicazione visiva.

 

La storia dei manifesti pubblicitari vintage affascina sempre più appassionati di comunicazione visiva e arte.

Manifesto Fiat 520 realizzato da Plinio Codognato