Lucio Cecchinello, la mia vita in pista

Lucio Cecchinello è uno dei volti più noti e rispettati nel mondo della MotoGP. Pilota prima, manager poi, è oggi il cuore e l’anima del Team LCR Honda, la scuderia che ha fondato e guidato fino ai massimi livelli del motociclismo. Nel documentario breve ma intenso intitolato “La mia vita in pista”, Cecchinello racconta la sua storia fatta di sogni, sacrifici e passione incondizionata per le due ruote.
 

una foto di Lucio Cecchinello con la collezione di moto Honda

una foto di Lucio Cecchinello con la collezione di moto Honda

 

Dalla pista al paddock l’inizio di una nuova avventura

Il viaggio di Lucio inizia proprio da una scintilla visiva, un ricordo indelebile che ha segnato il suo destino:

“Vidi quei grandi camion, i camper, i piloti. C’erano Loris Reggiani, Luca Cadalora, Wayne Rainey, John Kocinski e Kenny Roberts. Sentii i meccanici riscaldare i motori a due tempi. Mi venne la pelle d’oca. Fu in quel momento che decisi che era quello il posto in cui volevo passare la mia vita.”

Era l’inizio di un sogno. Trascorsi 30 anni, Lucio Cecchinello MotoGP è diventato sinonimo di determinazione. Come pilota, ha conquistato 7 vittorie e 19 podi, distinguendosi nella classe 125. Anche senza un titolo mondiale, è considerato uno dei migliori interpreti di sempre della categoria.
 

Lucio Cecchinello LCR Honda

Team Honda campionato italiano del 1990 con Lucio Cecchinello

 

Una passione costruita pezzo dopo pezzo

Il rapporto con le moto nasce in famiglia. Lucio ricorda con commozione i giri in Vespa col padre, in piedi sul davanti con le mani sul manubrio.

“Mio padre è stato la più grande ispirazione della mia vita. Mi ha insegnato a usare gli attrezzi e ad aggiustare le cose.”

Un aneddoto emblematico è quello del motorino recuperato da un’autodemolizione: una carcassa, che Lucio riportò in vita pezzo dopo pezzo. Era la prima volta che metteva le mani su un mezzo da solo. Da quel momento, la passione non si è più fermata.

Anche se i genitori non gli permisero subito di gareggiare, Lucio non si arrese. Aspettava con ansia l’età per correre in pista, modificava le moto degli amici, si cronometrava nella zona industriale di Bologna e sognava un futuro da pilota.

“Avevo una Honda NS 125F. Non avevo soldi per correre, così vendetti la mia moto alla mia fidanzata e le chiesi di poterla prendere in prestito. La modificai e mi iscrissi a una gara. È così che ho iniziato!”

La nascita del Team LCR Honda

Terminata la carriera da pilota, Lucio Cecchinello non abbandona il paddock della MotoGP. Anzi, ne diventa uno dei protagonisti creando il Team LCR (Lucio Cecchinello Racing), oggi partner ufficiale Honda nella classe regina.

Nel paddock, Cecchinello è una figura di riferimento per il suo approccio tecnico e umano. L’esperienza da pilota lo ha reso un manager capace di comprendere i bisogni dei suoi ragazzi, diventando per molti un mentore.

Casey Stoner: la scommessa vincente

Una delle pagine più belle scritte da Cecchinello riguarda la scommessa su un giovanissimo talento australiano di 14 anni: Casey Stoner.

“È molto stimolante come Casey. Lo abbiamo inserito nel Motomondiale e siamo arrivati secondi nella 250 nel 2005. Lo abbiamo portato in MotoGP e conquistato la prima pole position e il primo podio. Senza il Team LCR, forse, la sua carriera sarebbe stata diversa.”

Casey Stoner rappresenta il coronamento della visione Cecchinello: dare spazio ai giovani, offrire fiducia a chi ha talento, anche quando il mondo guarda altrove. E il destino ha ricompensato entrambi.

Un nuovo ruolo da protagonista per Cecchinello: presidente IRTA e negoziatore del futuro MotoGP

Dal GP di Silverstone del 2025, Lucio Cecchinello ha assunto un ruolo strategico per tutto il paddock diventando presidente dell’IRTA (International Road Racing Teams Association), succedendo a Hervé Poncharal dopo oltre 20 anni. Un incarico impegnativo ma di grande prestigio, che lo vede protagonista delle trattative con Dorna e Liberty Media per definire i nuovi contratti quinquennali dei team satellite, validi dal 2027 al 2031.

“Non c’è stato un solo giorno in cui mi sia pentito di aver accettato questo incarico. Mi sento onorato e pronto a dare un contributo concreto al futuro del campionato”, ha dichiarato Cecchinello in un’intervista.

Uno dei risultati più rilevanti del suo lavoro è l’eliminazione della distinzione tra team ufficiali e indipendenti, con un approccio più simile a quello della Formula 1. Questo potrà offrire maggior visibilità e centralità ai team satellite, e in teoria potrebbe aprire le porte anche a costruttori emergenti interessati alla MotoGP, come CFMOTO, MV Agusta, QJMotor, Triumph o Fantic.
Sebbene l’ipotesi di team privati costruttori di telai resti difficile da attuare per motivi tecnici e strutturali, Cecchinello stesso si è detto favorevole a nuove soluzioni ibride, come quelle già viste in Moto2 e Moto3. Il suo obiettivo? Costruire un sistema più aperto e competitivo, in cui i team abbiano le condizioni per crescere, innovare e offrire opportunità reali a piloti e sponsor.

L’amore eterno per la Honda

Tutto torna alla Honda, marchio che ha accompagnato Lucio fin dall’inizio e che ancora oggi è al centro della sua vita professionale.

“Se avevi una Honda eri un ‘tipo giusto’. Era il marchio leader nella tecnologia. La mia prima moto a 16 anni fu una NS 125F. Aveva una carena da corsa e un motore potente. Non è nella mia collezione, ma la sto cercando!”

Il rispetto per Soichiro Honda è quasi reverenziale. Cecchinello ha sempre creduto nella filosofia tecnica e culturale della casa giapponese, che oggi rappresenta anche grazie al suo team ufficiale.

Le emozioni che contano più del denaro

Oggi, Lucio Cecchinello con il team LCR in  MotoGP è più di un nome: è un simbolo. E anche se le offerte per acquistare il team non mancano, lui non ci pensa nemmeno a vednerlo.

“I soldi non possono comprare le emozioni che una gara motociclistica ti regala.”

Le sue parole raccontano un uomo che ancora si emoziona per la velocità, la sfida col cronometro, l’adrenalina della partenza, il brivido del podio. È questa passione pura, senza compromessi, a guidarlo ancora oggi.

 

Lucio Cecchinello LCR honda

I trofei di Lucio Cecchinello

 

FAQ – Domande frequenti su Lucio Cecchinello

Chi è Lucio Cecchinello?
Ex pilota motociclistico italiano, oggi manager e fondatore del Team LCR Honda in MotoGP.

Quanti podi ha conquistato in carriera?
19 podi e 7 vittorie nella classe 125.

Cosa rappresenta oggi il Team LCR?
È uno dei team indipendenti più importanti del paddock MotoGP, partner ufficiale di Honda.

Chi è il pilota più noto scoperto da Cecchinello?
Casey Stoner, inserito nel Motomondiale dal Team LCR quando aveva solo 14 anni.

Una vita spesa per le corse

Lucio Cecchinello MotoGP è la dimostrazione vivente di quanto la passione, la resilienza e l’intuizione possano portare lontano. Da un motorino smontato con il padre a una squadra protagonista del Mondiale, la sua è una storia vera, fatta di emozioni, velocità e umanità.

In un mondo che cambia rapidamente, Lucio resta fedele a se stesso, alle sue moto e a quei sogni nati da bambino davanti ai motori accesi. Perché come lui stesso dice, “una corsa non è mai solo una corsa. È un’emozione che ti segna per sempre.”