Lancia Aprilia protagonista alla Coppa delle Alpi

La Lancia Aprilia del 1939 guidata dall’equipaggio FontanellaCovelli si aggiudica l’edizione 2022 della Coppa delle Alpi.

 

La Lancia Aprilia del 1939 guidata dall'equipaggio Fontanella - Covelli si aggiudica l'edizione 2022 della Coppa delle Alpi.

La Lancia Aprilia del 1939 guidata dall’equipaggio Fontanella – Covelli si aggiudica l’edizione 2022 della Coppa delle Alpi.

 
La Coppa delle Alpi è una gara invernale di regolarità per auto storiche che attraversa posti incantevoli come le Alpi tra Italia, Svizzera e Austria. Il percorso si snoda lungo 14 passi alpini, per oltre 1000 Km. La corsa è stata dominata da tre equipaggi italiani a bordo di vetture dell’anteguerra, in un’atmosfera dal sapore retrò. Tra queste ha dominato una su tutte, la Lancia Aprilia  del 1939, guidata dal team Fontanella – Covelli.
 

La Lancia Aprilia del 1939 guidata dall'equipaggio Fontanella - Covelli

La Lancia Aprilia del 1939 guidata dall’equipaggio Fontanella – Covelli

 

Lancia Aprilia, il testamento spirituale di Vincenzo Lancia

L’Aprilia è la vettura che costituisce per la casa automobilistica Lancia l’inizio di una nuova era. A distinguerla con eleganza le sue linee innovative, particolarmente aerodinamiche. Viene presentata al pubblico in occasione del Salon Mondial de l’Automobile di  Parigi nel 1936. È considerata il testamento spirituale di Vincenzo Lancia, che scompare nel 1937, non riuscendo così ad assistere al debutto del modello sul mercato. Pensate che della prima serie, prodotta dal 1937 al 1939 sono più di 10.000 i modelli prodotti in due allestimenti, normale e lusso. A questi poi bisogna aggiungere i più di 4000 autotelai destinati agli allestimenti fuoriserie, sui quali si dilettano i migliori carrozzieri italiani realizzando spider filanti ed eleganti cabriolet. La più originale di tutte? Quella realizzata da Pinin Farina, una coupé aerodinamica con il muso schiacciato, posizione dell’abitacolo 2+2 centrale ed un’elegantissima coda. 
Il nome Aprilia, riprende quello di una nota località laziale e la vettura, nel suo insieme, è un riassunto di soluzioni tecniche ed innovative molto care a Vincenzo Lancia. Le linee sono molto “concrete” con calandra e parabrezza leggermente inclinati, mentre il posteriore si distingue per la conformazione ad uovo. Questo era considerato il profilo più efficiente dal punto di vista aerodinamico. Il vero concentrato di tecnologia era il motore. È concepito a V stretto e grazie alle sue dimensioni ridotte il muso appare filante e compatto. I cavalli sono solo 48 per i 1352 cc, ma la leggerezza e l’ottima aerodinamica, permettono all’Aprilia di raggiungere i 125 Km/h. Una veloce “dama piemontese” raffinata e precisa in ogni suo più piccolo dettaglio. Tra cui le portiere ad armadio senza montante centrale, che producono l’originale suono “toc” alla chiusura. Per quanto concerne gli interni, indimenticabile, nella versione Lusso soprattutto, il quadro strumenti geometrico. Fondo grigio e grafica bianca e nera.
 

gli interni della Lancia Aprilia del 1939

gli interni della Lancia Aprilia del 1939

 

La Lancia Aprilia continua a stupire

A distanza di più di 80 anni, la Lancia Aprilia di Fontanella – Covelli domina, dimostrando grande abilità e caparbietà, le prove cronometrate. Particolarmente apprezzate le prove su sfondo innevato disputate presso la Cava di Montebello, quelle sulla Marmolada prevalentemente su strada in salita. Infine quelle tenute sui passi Bernina e Valparola. 
Una curiosità legata all’Aprilia è che nel 2017 viene restaurato un esemplare della prima serie. Si celebrano così gli 80 anni della vettura e nello stesso tempo la sua partecipazione alla 1000Miglia.