La tradizione delle Coltellerie Saladini tra artigianalità, design e cultura
Direttore responsabile e Co-Fondatore di Moda e Motori Magazine
Mentre eravamo a Scarperia per il GP d’Italia al Circuito del Mugello, tra il rombo dei motori e l’energia contagiosa del paddock, ci siamo concessi una deviazione dal tracciato per scoprire una realtà altrettanto affascinante: le Coltellerie Saladini. In un borgo che dal 1306 vive al ritmo del battito del martello sull’acciaio, abbiamo incontrato Leonardo Saladini, che non solo ha ereditato un cognome e un mestiere, ma l’ha trasformato in arte, cultura e lifestyle.
La tradizione delle Coltellerie Saladini
Coltellerie Saladini una storia che parte da lontano
“A Scarperia si fanno coltelli da sempre”, racconta Leonardo. “Essendo l’ultimo avamposto del Comune di Firenze, passavano da qui armaioli e commercianti. Forgiavano spade, strumenti agricoli, lame di ogni tipo”. E proprio da questa centralità geografica — era l’unica via tra Nord e Sud Italia — nasce la varietà di modelli che ancora oggi popolano le vetrine della coltelleria: dal napoletano al casertano, passando per la saracca romagnola.
La tradizione delle Coltellerie Saladini
Leonardo ha ricostruito la storia della sua famiglia fino al 1740. Già allora i Saladini erano attivi nel settore, con un’industria che impiegava otto persone: una dimensione considerevole per l’epoca. Suo nonno era un coltellinaio, suo zio aveva un’azienda, e lui stesso, dopo anni di esperienza in varie società, ha deciso nel 1997 di rilanciare lo storico marchio: “Ritiro fuori il mio nome e riparto da capo”, ci racconta con orgoglio.
L’arte antica di una esperienza
Fare coltelli, per i Saladini, non è mai stato solo un lavoro. È una questione di cultura materiale, di conoscenza dei metalli, di mani che parlano. “A Scarperia forgiavamo tutto a mano, a caldo. Bastava un unico riscaldamento per finire la lama. Prima che si raffreddasse, dovevi avere già terminato il lavoro. Una tecnica che oggi pochi sanno ancora fare”.
Questa abilità, affinata nel tempo, ha fatto sì che la coltelleria scarperiese fosse conosciuta per la qualità e la resistenza delle sue lame. Una tradizione che oggi si rinnova con l’ausilio di macchinari moderni, senza mai dimenticare le radici.
Il design come evoluzione della tradizione
“I modelli nascono sempre dalla mano e dalla mente. Il mio socio Giacomo Scecchi disegna tutto, non ci serviamo di designer esterni. Abbiamo mantenuto l’anima tradizionale, introducendo però meccanismi moderni, come le sferette per una migliore apertura, o i blocchi di sicurezza per i mercati esteri”.
La tradizione delle Coltellerie Saladini
Le Coltellerie Saladini hanno realizzato progetti unici, come la collaborazione con Riva: “Ci hanno chiesto un coltello che ricordasse il motoscafo. Abbiamo usato acciaio lucido e finiture di pregio. Il risultato? Un oggetto che racconta la Dolce Vita, con il tagliente fascino della modernità”.
Coltelli su misura e collaborazioni prestigiose
La personalizzazione è un altro tratto distintivo delle Coltellerie Saladini. Hanno collaborato con marchi del lusso come Loro Piana, Gullo Cucine e Otea Benchiorio. Tra le richieste più insolite? “Un coltello per il Papa. Scelse un modello moderno della nostra linea Spira, a sorpresa di molti”.
La tradizione delle Coltellerie Saladini
Per celebrare i 700 anni di Scarperia, Saladini ha creato “Lo Scalperia”, coltello numerato in 10 pezzi da 4.000 euro ciascuno, ispirato alle antiche forbici forgiate del borgo. Un altro esempio? Il coltello da bosco pieghevole, robusto e scolpito per l’escursionismo: dove la tradizione si fonde con l’esigenza contemporanea.
Materiali d’eccellenza per collezioni uniche
La selezione dei materiali è meticolosa. “Usiamo legni pregiati come Cocobolo e Bocote, ma anche il classico corno di bue, che è difficile da reperire e da lavorare. Per questo, i grandi gruppi industriali preferiscono evitarlo. Noi invece lo acquistiamo direttamente in Africa, perché ha venature più belle e autentiche”.
Leonardo ci spiega anche la logica etica dietro queste scelte: “Non vengono mai uccisi animali per fare un coltello. Il corno è un sottoprodotto della macellazione, come la pelle o le ossa”. E l’attenzione alla tracciabilità è massima, soprattutto con clienti internazionali come Nestlé, che richiedono certificazioni precise sui materiali utilizzati.
Dalla cucina all’outdoor quando la funzionalità incontra lo stile
Oggi i coltelli Saladini si trovano in cucine stellate, in valigette da escursionisti, su tavole di design. “Molti li acquistano come oggetti da esposizione, ma noi li concepiamo per essere usati. Con le giuste accortezze, ovviamente. Il coltello da cucina rimane quello più richiesto: tagliare una bistecca con la giusta lama fa tutta la differenza”.
La tradizione delle Coltellerie Saladini
La versatilità è una cifra distintiva. Che si tratti di un coltello da tasca con inserti in oro o di uno da formaggio in legno d’ulivo, ogni pezzo racconta una storia. Una storia di mani, di terra, di acciaio.
Il futuro è nella bellezza delle cose fatte bene
Le Coltellerie Saladini non si fermano. Leonardo dice: “Abbiamo tanti progetti in cantiere, ma la produzione ci assorbe completamente. Però vogliamo continuare a innovare, sempre nel rispetto della nostra identità”.
Oggi, a Scarperia, si respira ancora quel profumo di ferro caldo e legno stagionato. E grazie a realtà come quella di Leonardo Saladini, la parola “coltelli” non è più solo un utensile, ma un simbolo: di eleganza, di cultura, di passione. Un’arte da tramandare e da vivere, ogni giorno, con rispetto e stile.