La griglia di partenza di Le Mans Cadillac in prima fila, Ferrari in affanno, Drudi brilla in GT
Un tramonto dorato sulla pista del Circuit de La Sarthe ha fatto da cornice a una Hyperpole intensa e spettacolare. Tra sorprese, conferme e colpi di scena, ecco come si compone la griglia di partenza di Le Mans per l’edizione 2025 della 24 Ore più attesa dell’anno.
La griglia di partenza di Le Mans Cadillac in prima fila, Ferrari in affanno, Drudi brilla in GT
Cadillac show: prima fila tutta americana
Nella serata di giovedì, la Hyperpole della 24 Ore di Le Mans ha acceso i riflettori su un nuovo capitolo della storia del motorsport. A firmare la pole position assoluta è stato Alex Lynn, al volante della Cadillac V-Series.R del team Chip Ganassi Racing. Con un giro magistrale in 3’23”166, Lynn ha conquistato il miglior tempo proprio negli ultimi minuti disponibili, portando per la prima volta la Cadillac davanti a tutti sullo schieramento della classica endurance francese.
Un risultato straordinario, che si è trasformato in dominio assoluto grazie al secondo tempo di Earl Bamber, compagno di marca e protagonista di una performance altrettanto incisiva. La prima fila della griglia di partenza di Le Mans parla dunque stelle e strisce, con Cadillac che dimostra di aver trovato il setup perfetto per la 963 LMDh su un tracciato tanto selettivo quanto leggendario.
Porsche e BMW subito dietro
Non sono mancati i tentativi di insediare il dominio Cadillac. Terzo crono per la Porsche 963 del team Penske condotta da Mathieu Jaminet, con una prestazione solida che conferma il potenziale della casa di Stoccarda sul giro secco. Tuttavia, qualche brivido ha percorso i box tedeschi durante la sessione: Julien Andlauer, protagonista nel primo segmento, è stato costretto al rientro per un guasto alla sospensione posteriore destra.
Le Mans Cadillac
Appena ai piedi del podio virtuale, Dries Vanthoor ha portato la BMW M Hybrid V8 LMDh in quarta posizione. Una prova eccellente, anche se lontana dalla zampata finale necessaria per strappare una delle due prime file. Subito dietro troviamo un’altra Porsche – quella di Nick Tandy – e ancora una BMW con Sheldon van der Linde, che ha dimostrato una crescita costante in tutto l’arco delle qualifiche.
Ferrari in difficoltà, solo settima con Fuoco
La Hyperpole non ha sorriso alla Ferrari 499P, chiamata a difendere il prestigio della vittoria ottenuta nel 2023. Il miglior tempo di Maranello è arrivato grazie ad Antonio Fuoco, che si è fermato al settimo posto, accusando oltre un secondo di ritardo dal riferimento assoluto.
La ferrari alla 24 Ore Le Mans
Una prestazione che suona come un campanello d’allarme in casa Ferrari. I problemi di bilanciamento e la difficoltà nel portare in temperatura le gomme hanno limitato le potenzialità del prototipo italiano, che non è sembrato a proprio agio sulla pista francese. Ancor più significativa è l’esclusione dalla seconda sessione di Hyperpole per Alessandro Pier Guidi, finito undicesimo nella fase iniziale, e per Yifei Ye su AF Corse.
Gli altri protagonisti della top-10
Chiudono la top ten Felipe Drugovich, ancora su Cadillac, Frederic Makowiecki su Alpine e Sebastien Buemi sulla Toyota, quest’ultimo senza crono per via di un’escursione nella via di fuga di Mulsanne. Delusione anche per Ricky Taylor, autore di una qualifica opaca, e per l’Aston Martin Valkyrie guidata da Marco Sørensen, fanalino di coda del gruppo Hypercar.
la 24h di Le Mans
LMP2: TDS Racing davanti a tutti
In classe LMP2, la pole è andata al team TDS Racing con Mathias Beche, che ha fermato il cronometro a 3’35”062. Lo svizzero ha saputo migliorare il lavoro del compagno Clément Novalak, che aveva portato l’Oreca 07 Gibson in seconda fase. Una pole che vale doppio, perché coincide anche con il miglior tempo della classe Pro-Am, battendo Tom Dillmann dell’Inter Europol Competition per meno di tre decimi.
Terzo tempo per Louis Delétraz, ieri velocissimo ma oggi incapace di ripetersi nelle condizioni mutate del tracciato. Seguono le vetture di Ben Hanley e Pietro Fittipaldi per United Autosports, mentre Tom Blomqvist e Mathieu Vaxiviere completano la griglia. Non passano alla Hyperpole finale le due Oreca del team Algarve Pro Racing, l’IDEC Sport e il VDS Panis Racing.
Mattia Drudi in pole tra le GT: orgoglio italiano
La vera favola della giornata arriva però dalla classe LMGT3, dove il più veloce è stato Mattia Drudi. Alla sua prima partecipazione assoluta alla 24 Ore di Le Mans, il pilota riminese ha conquistato la pole con la sua Aston Martin Vantage GT3 del team D’Station Racing, fermando il cronometro a 3’52”789.
Aston Martin Vantage di Mattia Drudi a Le Mans
Un risultato di spessore, costruito con tenacia e talento. Drudi ha messo in riga una griglia che vedeva nomi altisonanti e auto agguerrite, tra cui la Ferrari 296 GT3 di Alessio Rovera – secondo – e la BMW M4 GT3 di Valentino Rossi, autore del terzo crono dopo aver rilevato il volante da Kelvin van der Linde. Vale, pur classificato come pilota Silver, ha stupito per ritmo e costanza.
Dietro, quarta piazza per Maxime Martin su Mercedes-AMG GT3, davanti al campione in carica Richard Lietz con la Porsche di Manthey EMA. Sesto tempo per Rui Andrade, unico altro Silver in pista oltre a Rossi e Drudi.
Ferrari e Ford out dalla lotta per la pole GT
Non ce l’hanno fatta ad accedere alla seconda fase della Hyperpole diversi protagonisti annunciati. Chris Froggatt, su Ferrari Tempesta Racing, è stato il primo degli esclusi. Ancora più amara la prestazione della Ford Mustang di Giammarco Levorato e della McLaren 720S di Sebastien Baud.
Da segnalare l’uscita di pista di Francesco Castellacci con la Ferrari AF Corse, che ha provocato l’unica bandiera rossa della sessione, compromettendo le speranze di qualificazione per molti.
La Ferrari 296 GT3 in griglia
Tra le protagoniste della classifica LMGT3, spicca il team Kessel Racing, schierato con la Ferrari 296 GT3 numero 57. Guidata da un equipaggio internazionale formato dai piloti Takeshi Kimura, Daniel Serra e Casper Stevenson, la vettura ha conquistato il 53° posto nella griglia di partenza di Le Mans 2025, pagando un ritardo di pochi decimi rispetto alla top‑50 della categoria.
Kessel Racing, squadra svizzera con base a Grancia e fondata da Loris Kessel nel 2006, vanta una lunga esperienza nel GT con Ferrari, culminata in oltre 100 vittorie internazionali della 296 GT3 in eventi come il GT World Challenge e l’European Le Mans Series.
Il trio Kimura‑Serra‑Stevenson, pur non riuscendo a qualificarsi per la fase finale della Hyperpole, ha portato sul tracciato di La Sarthe una Ferrari prestazionale e costante, segno del lavoro di un team solido e ben rodato.
Una griglia di partenza da battaglia
Con la griglia di partenza di Le Mans ormai definita, si prospetta una gara dalle mille incognite. Le Cadillac sembrano aver trovato la chiave giusta per interpretare i 13,6 chilometri del circuito, ma la Ferrari ha già dimostrato in passato di essere competitiva sulla lunga distanza. Le BMW, in crescita costante, potrebbero essere l’outsider perfetta, soprattutto in caso di gara bagnata.
E poi c’è la variabile dei piloti italiani: se in Hypercar il colpo di coda non è arrivato, il tricolore brilla grazie a Mattia Drudi, che parte da protagonista in LMGT3. Sarà lui uno dei nomi da tenere d’occhio quando, sabato pomeriggio, le luci si spegneranno per dare il via alla 24 Ore di Le Mans.
Direttore responsabile e Co-Fondatore di Moda e Motori Magazine