La collezione Ferrari SS26: l’estate della velocità sartoriale

Nel cuore di Milano, tra il rombo sommesso della città e le luci ovattate della sera, Ferrari ha presentato la sua collezione primavera-estate 2026. Una sfilata che non cerca lo stupore a tutti i costi, ma il silenzio potente dell’essenziale. Un lusso fatto di pochi gesti precisi. Come un sorpasso pulito. Come una curva perfetta.

 

La collezione Ferrari SS26: l’estate della velocità sartoriale

La collezione Ferrari SS26: l’estate della velocità sartoriale

 

Il ritorno all’Officina: non un tema, ma un metodo

Non è la prima volta che Rocco Iannone sceglie l’Officina come punto di partenza. Ma questa volta, più che un omaggio all’heritage, è una dichiarazione di metodo. L’Officina non è solo il luogo della meccanica, ma dell’idea che prende forma. Lì dove il pensiero si fa metallo, oggi si fa tessuto. E la collezione SS26 è costruita esattamente così: con la precisione del design industriale e la leggerezza dell’estate.

Bianco Ferrari: non un colore, ma uno spazio

Il bianco domina. Ma non è un bianco neutro. È ottico, quasi chirurgico. Accende la scena, come le luci in un garage alle tre di notte. Più che un colore, è lo spazio tra le cose. Un silenzio visivo che permette ai tagli sartoriali di parlare: giacche fluide, pantaloni morbidi, pannelli che si sovrappongono come scocche, abiti a matita tagliati con la precisione di un laser. Il bianco qui è libertà, ma anche rigore.
 

 

Silhouette che respirano: sartoria tecnica, anima libera

Nessuna esasperazione. Tutto è calibrato. Come una GT in folle prima della partenza. Le silhouette sono lunghe, distese, ma non severe. Si muovono con naturalezza. Il segreto? Tessuti che vivono di luce: lino, canvas sfrangiato, seta lasciata quasi grezza, denim sabbiato. Nessun eccesso, solo verità. Come dice Iannone: “Non ho voluto trattare i materiali, erano già belli così”. E si vede.

Rosso Ferrari e tocchi d’argento: dettagli che parlano

Poi arriva il rosso. Ma non è un’esplosione: è un tocco, una virgola. Appare nei dettagli, nei jersey, su qualche silhouette femminile che stringe la vita come fosse una cintura di sicurezza. L’argento invece è luce pura: intarsi riflettenti che spuntano su trench e giacche come dettagli meccanici. E infine il bordeaux, l’ombra sofisticata del rosso, si allunga su capi over che raccontano un’altra velocità: quella interiore.
 

 

Maschile e femminile: la stessa scocca, due assetti

La collezione Ferrari SS26 lavora sulla doppia proposta. Maschile e femminile dialogano, senza mai somigliarsi del tutto. Come due versioni della stessa vettura, con piccoli cambiamenti di assetto. Le giacche si duplicano, le camicie si sdoppiano, le gonne si strutturano con drappeggi che sembrano torsioni di carrozzeria. Il risultato è un guardaroba speculare, coerente, ma mai prevedibile.

 

 

Lifestyle Ferrari: la moda come modo di muoversi

Questa collezione non si limita a vestire. Propone un modo di stare nel mondo. Non urla, ma incide. Parla a chi ama l’eleganza senza eccessi, la tecnica che non ha bisogno di mostrarsi, il dettaglio che arriva dopo, quando lo noti per caso. Ferrari SS26 non segue la moda: la interpreta secondo un ritmo proprio, fatto di heritage, leggerezza e precisione.

Per Ferrari un nuovo capitolo, senza slogan

Nessuno slogan, nessuna promessa. Solo coerenza e direzione. La stessa che da nove collezioni Rocco Iannone porta avanti, costruendo un linguaggio che non ha bisogno di traduzioni. La primavera-estate 2026 di Ferrari è un nuovo passo in questo percorso. Più che moda, una filosofia sartoriale del movimento.