GP di Assen il circuito che festeggia i 100 anni attende i protagonisti della MotoGP
Direttore responsabile e Co-Fondatore di Moda e Motori Magazine
Assen, cattedrale della velocità, tempio laico del motociclismo. Il GP di Assen 2025 non è una gara qualunque: è la celebrazione di 100 anni di storia su due ruote, un secolo di sfide leggendarie, pioggia improvvisa, curve mozzafiato e sorpassi che hanno cambiato destini. E mentre il tracciato olandese si prepara a spegnere le sue cento candeline, i piloti della MotoGP arrivano al TT con stati d’animo contrastanti. Tra chi vuole riscrivere la storia e chi desidera solo ritrovarsi.
Pecco Bagnaia pronto per il GP di Assen
Il secolo di Assen: tra mito e modernità
Il circuito di Assen nasce nel 1925 tra i prati e le stradine della campagna olandese. Allora era un tracciato stradale di oltre 28 km. Oggi è una moderna pista da 4.5 chilometri, capace però di mantenere l’anima corsaiola delle origini. Non è un caso se lo chiamano “la Cattedrale”: ogni curva, ogni cordolo, ogni vibrazione racconta una pagina diversa del motociclismo mondiale.
GP di Assen il circuito che festeggia i 100 anni
Qui hanno trionfato leggende come Agostini, Hailwood, Rossi. Nel 2018, Jorge Lorenzo strappò un capolavoro strategico. Qui, nel 2023, Pecco Bagnaia iniziò la rimonta mondiale dopo la caduta in Germania. E quest’anno, 2025, si torna ad Assen con un carico emotivo che solo un secolo può regalare.
Pecco Bagnaia il ritorno nel luogo della svolta
Pecco Bagnaia arriva ad Assen con il volto disteso, ma lo sguardo è affilato. Sa che su questo tracciato ha costruito parte del suo destino. Nel 2023 fu vittoria in solitaria, un capolavoro di gestione, e il primo tassello di un’estate trionfale. Nel 2024, invece, un duello ruota a ruota con Martin che finì tra mille polemiche. Ora, nel 2025, il campione Ducati sa che deve capitalizzare su un tracciato che lo esalta.
«Assen è un circuito che mi piace tantissimo. Ha ritmo, ha flusso. Devi essere fluido e aggressivo allo stesso tempo. È un ballo tra precisione e rischio», ha dichiarato Pecco giovedì in conferenza. E ha poi aggiunto: «Qui ho bei ricordi, ma quest’anno l’umore è diverso: voglio vincere, sì, ma voglio anche divertirmi. Non siamo più nel momento in cui si può solo calcolare».
Bagnaia sa che il mondiale è ancora lungo, ma sa anche che qui può mandare un messaggio forte. A Martin, a Marquez, a se stesso.
Marc Marquez una sfida nel tempio
Marc Marquez torna ad Assen con una Ducati ufficiale tra le gambe, ma soprattutto con un obiettivo chiaro: mettere a tacere ogni dubbio. Dopo podi consecutivi, vittorie in sprint e gare epiche come al Mugello, il catalano sembra avere di nuovo il fuoco dentro. E proprio Assen, pista che in passato gli ha dato tanto ma anche tolto (basta ricordare il duello con Rossi nel 2015), rappresenta una tappa chiave.
«Amo e odio Assen», ha detto con il solito sorriso enigmatico. «Qui devi essere perfetto. Non puoi sbagliare nemmeno di un centimetro. E questo mi piace. Quest’anno ho la moto per provarci davvero».
Marquez sembra in uno stato mentale ottimale: rilassato, affamato, strategico. La nuova versione del #93 è meno istintiva ma più lucida. E questo potrebbe fare la differenza su una pista che premia chi sa aspettare il momento giusto per colpire.
Gli umori del paddock: tra fame e pressioni
Il paddock di Assen è un caleidoscopio di emozioni. Enea Bastianini, ha il sorriso di chi sente che la forma sta tornando. «Siamo più vicini, finalmente. Serve solo un weekend pulito». E Assen, dove si sente a casa, può dargli l’abbrivio giusto.
Fabio Di Giannantonio è in un momento d’oro: dopo il podio al Mugello e una serie di Top 5, si sta guadagnando il rinnovo con il VR46. «Mi sto godendo ogni giro», ha detto. «E Assen è uno di quei posti dove il piacere guida il risultato».
Pedro Acosta, invece, è il futuro che bussa al presente. Il rookie KTM sta impressionando tutti. e punta dritto alla vittoria. «Assen è un sogno per chi ama guidare. È veloce, pulito, tecnico. Proprio come piace a me». Occhio a lui: è giovane, ma già letale.
Chi invece cerca riscatto è Fabio Quartararo. La Yamaha M1 2025, nonostante aggiornamenti continui, resta distante dalle Ducati. Il francese mastica amaro, ma non molla. «Assen mi piace, ma se non arrivano sviluppi seri, sarà un’altra gara in difesa».
Deluso anche Maverick Viñales, in cerca di risultati sulla KTM. Dopo la vittoria di Portimao, un lento calare. «Serve trovare il giusto equilibrio. Ma su questa pista tutto può succedere».
GP di Assen la conferenza stampa
Una festa lunga un secolo
Il centenario del circuito di Assen sarà celebrato con eventi speciali in pista e nel paddock: esposizioni di moto storiche, parate con leggende del passato, memorabilia degli anni ‘50 fino a oggi. Il circuito olandese ha invitato ex campioni come Giacomo Agostini, Kevin Schwantz e Valentino Rossi per rendere omaggio alla pista che li ha visti protagonisti.
Durante il weekend si terrà anche una parata speciale con moto da GP d’epoca e prototipi del futuro, in una sorta di viaggio visivo nella storia del motociclismo.
Il pubblico olandese, tra i più calorosi e appassionati del mondiale, è già pronto. Sold out in tutte le tribune, campeggi esauriti, attese per la festa post gara nel centro di Assen che ogni anno richiama migliaia di tifosi.
Le previsioni? Tutto può succedere
Il meteo, come da tradizione ad Assen, è imprevedibile. Le previsioni parlano di cielo nuvoloso e possibilità di pioggia nelle qualifiche del sabato. Un’incognita che potrebbe mischiare ancora di più le carte.
Chi sarà il protagonista della gara della domenica? Pecco Bagnaia in cerca di conferme? Marc Marquez pronto a scrivere una nuova pagina della sua leggenda? Oppure un outsider come Bastianini o Acosta?
Una cosa è certa: quando la MotoGP corre ad Assen, nulla è scritto. Solo la bandiera a scacchi può mettere il punto. Fino ad allora, ogni curva è una promessa.