Giacomo Pedrini sedici anni, una Huracán e un sogno che corre veloce

 

 

 




 

 

 
Certe volte capita di trovarsi di fronte a una storia che brucia. Una di quelle che sanno di benzina, di rischio, di talento puro. Una storia che ha la voce di un sedicenne e il suono roco di una Lamborghini lanciata a 280 all’ora. Si chiama Giacomo Pedrini, viene da Cesena, e ha appena cominciato a fare sul serio.
 

Giacomo Pedrini sedici anni, una Huracán e un sogno che corre veloce

Giacomo Pedrini sedici anni

 
Non è un sogno da bambino quello che Giacomo sta vivendo: è un inizio da professionista, ma con lo sguardo ancora pieno di quella voglia di correre che ti porti dentro da quando guardavi le gare in TV con gli occhi spalancati. E oggi è lui a essere dall’altra parte del vetro. Sul sedile di guida. A combattere in pista.

Il debutto nel Lamborghini Super Trofeo Europa

La sua stagione 2025 è cominciata nel luogo in cui l’asfalto incontra il mito: il circuito del Paul Ricard, in Francia. Una pista leggendaria, difficile, tecnica, veloce. Ma Giacomo Pedrini non è uno che si lascia intimidire facilmente. Insieme a Patrik Fraboni, al volante della Lamborghini Huracán Super Trofeo EVO2 numero 9 del team Target Racing, ha firmato un debutto da favola: vittoria di classe PRO in gara-1. Sì, hai letto bene. Vittoria. Alla prima gara. A sedici anni.
 

Giacomo Pedrini sedici anni, una Huracán e un sogno che corre veloce

La Huracán di Giacomo Pedrini

 
Non è un caso. È talento che si vede, è preparazione fatta con cura, è un lavoro meticoloso durante i test a Barcellona, Monza e sullo stesso Paul Ricard. Giacomo Pedrini è salito su quella Lamborghini da 620 CV con rispetto, ma anche con una sicurezza che non è arroganza, è consapevolezza. Sa di avere molto da imparare, ma sa anche che può dare tanto.

E così è stato: nella seconda metà di gara-1, dopo aver ricevuto il testimone da Fraboni, Giacomo ha messo il piede giù e il cuore in pista. Ha risalito posizioni con coraggio, ha sfruttato due safety car con lucidità e all’ultimo giro ha piazzato due sorpassi decisivi, chiudendo secondo assoluto e primo di classe. È diventato così l’equipaggio più giovane a vincere nella storia del Lamborghini Super Trofeo Europa.

Un ragazzo che sa dove vuole andare

«Finalmente si parte. Non so bene cosa aspettarmi, ma voglio divertirmi, imparare e dare il massimo», ha detto prima del weekend. E alla fine della domenica ha aggiunto: «È stato un fine settimana sensazionale. Ringrazio il team, ora aspetto con trepidazione Monza.»

Parole semplici, vere, senza filtri. Giacomo Pedrini pilota, sì, ma anche ragazzo. È proprio questo mix di umiltà e determinazione a renderlo speciale. Non è lì per caso. Non è lì per fare numero. È lì perché ha qualcosa da dire. E lo sta già urlando con ogni giro di pista.

Monza: sfiorare il podio nel Tempio della Velocità

Dopo l’inizio perfetto in Francia, Giacomo è arrivato a Monza con un mix di emozione e concentrazione. Il secondo appuntamento del Trofeo Lamborghini non è mai banale. È Monza: rettilinei infiniti, staccate da brivido, storia e leggenda.

Il weekend non parte benissimo: numerose bandiere gialle e rosse durante le prove libere condizionano il lavoro e lo penalizzano in qualifica-1. Ma ancora una volta Giacomo dimostra maturità: non si abbatte, non cerca scuse. In gara-1 chiude in tredicesima posizione, una corsa accorciata per bandiera rossa. Ma è in gara-2 che arriva la reazione: con una condotta di gara impeccabile, lui e Fraboni tagliano il traguardo quarti nella classe PRO e sesti assoluti su una griglia da 39 vetture.

Non ci sono trofei, stavolta, ma c’è qualcosa di forse più prezioso: esperienza. Quella vera, quella che si fa nel traffico, nelle scie, nei sorpassi tirati, nelle gomme che calano, nella testa che deve restare lucida quando le mani tremano.

Un campionato che profuma di vittorie

Il Lamborghini Super Trofeo è un campionato che non perdona. Le auto sono tutte uguali, i piloti sono agguerriti, l’adrenalina non ti lascia respirare. Ma è anche un trampolino straordinario per chi vuole arrivare davvero. E Giacomo Pedrini sembra avere tutto per fare quel salto.

Dopo Paul Ricard e Monza, lo aspettano altre tappe leggendarie: Spa-Francorchamps, il Nürburgring, Barcellona, e infine la doppia sfida di casa a Misano, dove si correranno anche le Finali Mondiali.
 

Giacomo Pedrini sedici anni, una Huracán e un sogno che corre veloce

La Huracán di Giacomo Pedrini al Paul Ricard  

 
Ogni gara sarà una nuova storia da scrivere, un altro pezzo di un puzzle che ha la forma di un sogno a quattro ruote.

Il talento non ha età, ma direzione

C’è qualcosa di incredibile nel vedere un ragazzo di 16 anni domare una Lamborghini con una naturalezza che pare innata. Eppure dietro ogni staccata, ogni inserimento preciso, ogni sorpasso al millimetro, ci sono ore di studio, allenamenti, briefing tecnici, simulatore, attenzione ai dettagli. Non è fortuna, non è solo talento. È anche mentalità.

Giacomo Pedrini ha il carisma del pilota e l’attitudine del professionista. Parla poco e lavora tanto. Non cerca i riflettori, ma li attira per ciò che fa in pista. E ogni volta che sale sull’auto sembra dire: “Eccomi, sono pronto a giocarmela.”

Target Racing una squadra che ci crede

A credere in lui c’è il team Target Racing, realtà solida e ambiziosa, diretta da Roberto Venieri. La loro Huracán Super Trofeo EVO2 non è solo una macchina da corsa: è l’amplificatore del talento di Giacomo. E la fiducia che la squadra ha riposto in lui è stata ricambiata, curva dopo curva.

La sintonia tra pilota e team è evidente, e sarà una delle chiavi per continuare a crescere nel corso della stagione. Come ha detto Giacomo stesso: «Mi sono sentito subito a mio agio grazie al supporto della squadra».

Uno stile di guida già maturo

C’è chi guida d’istinto e chi guida con la testa. Giacomo Pedrini riesce a unire le due cose. In gara-1 a Paul Ricard ha dimostrato coraggio e tempismo; a Monza, intelligenza tattica e sangue freddo. Sotto la pioggia o lanciato sul rettilineo a quasi 290 km/h, non commette errori, non si fa prendere dal panico, non perde il focus.

Un approccio che impressiona, soprattutto a sedici anni. Il suo stile di guida è pulito, aggressivo al punto giusto, sempre composto. Ed è proprio questa compostezza a farlo notare tra tanti.

É solo l’inizio

Il mondo delle corse non aspetta nessuno. È fatto di attimi, di centimetri, di decimi di secondo. Ma ogni tanto, anche tra tante storie che si bruciano in fretta, arriva qualcuno che ti fa fermare un secondo. Guardare. Ascoltare.
 

Giacomo Pedrini sedici anni, una Huracán e un sogno che corre veloce

Giacomo Pedrini

 
Giacomo Pedrini è uno di questi.
Il suo è un nome da segnare, da ricordare. Perché il 2025 sarà forse l’anno in cui tutto è cominciato. Ma chi ha occhi per vedere, capisce già che questo giovanissimo pilota del Trofeo Lamborghini ha tutto per diventare molto di più di una promessa.

E a noi appassionati non resta che seguirlo. Con quel misto di ammirazione e sana invidia. Perché lui sta vivendo il sogno. Quello vero. Quello a 620 cavalli.