Ferrari 250 GTO 1962, la definizione di una leggenda

La Ferrari 250 GTO 1962 by Scaglietti, chassis N° 3765, era con la sua velocità, potenza, prestazioni ed eleganza straordinari, un sogno “incarnato” in metallo e grinta. L’opportunità di acquistare questo “Santo Graal” nel panorama delle auto sportive, è offerta da Sotheby’s in un’asta che si terrà il 13 novembre prossimo. Una ghiotta occasione per tutti i collezionisti.
 

Ferrari 250 GTO 1962, la definizione di una leggenda

Ferrari 250 GTO 1962, la definizione di una leggenda

 

Chiudiamo gli occhi e teniamoli ben concentrati e fermi. Basterebbe davvero poco per perdere questa vettura veramente incredibile creata da quelli che possiamo ben definire dei maestri della visione e della percezione. In questo caso ci troviamo di fronte all’offerta di una vettura, Ferrari 250 GTO 1962, talmente veloce e bella da celebrarla come la pura definizione di leggenda.
 

Nascita della Ferrari 250 GTO 1962

Verso la fine del 1961, Ferrari iniziò a sviluppare un modello sostituto per la vincente Ferrari 250 GT SWB destinato alle competizioni. Mentre la Short Wheelbase Berlinetta era stata una forza dominante nel suo periodo, la bellissima sportiva si stava avvicinando sempre di più ai suoi limiti, evidenziati soprattutto dalla parte anteriore verticale che inibiva la sua velocità massima a 250 km/h. Così all’ingegnere Giotto Bizzarrini è affidato il compito di affinare ulteriormente la 250 GT berlinetta. La maggior parte dei suoi sforzi si concentrano sullo sviluppo di una nuova carrozzeria attraverso test aerodinamici nella galleria del vento dell’Università di Pisa e poi sulla pista di Monza.
 

Ferrari 250 GTO 1962, la definizione di una leggenda

Ferrari 250 GTO 1962, la definizione di una leggenda

 

Presentata in una conferenza stampa nel febbraio 1962, la 250 GTO è assolutamente sbalorditiva. La potenza è fornita dall’ultima evoluzione del motore V-12 Colombo da 3 litri. Un motore a lubrificazione a carter secco ottimizzato per la competizione, che respira attraverso sei carburatori Weber a doppia bocca per erogare 300 cavalli, seguendo le specifiche del motore Testa Rossa. La nuova base del telaio tipo 539/62 presenta diverse innovazioni ingegneristiche. Tra cui tubi più leggeri e più piccoli in alcune parti della struttura, un nuovo cambio a cinque marce sincronizzato e una sospensione posteriore con molle più rigide e una barra Panhard. La novità più significativa è l’architettura del telaio e il sistema di lubrificazione a carter secco che consente di posizionare il motore più in basso rispetto alla precedente Ferrari SWB. Ciò a sua volta garantisce un baricentro più basso e dunque, una migliore tenuta di strada.


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Tuttavia la Scuderia Ferrari continua a concentrare le sue attività sulle corse di auto sportive, in particolare sui prototipi Dino a motore posteriore. Così lo sviluppo della 250 GTO è in gran parte affidata a privati. Numerose infatti sono le vetture vendute a clienti di corse e distributori del marchio. Come la Maranello Concessionaires e il North American Racing Team di Luigi Chinetti.
 

I sucessi della Ferrari 250 GTO nelle corse

Non passa molto tempo prima che la GTO lascia il segno nelle competizioni. La seconda vettura costruita, con numero di telaio 3387 GT, si piazza al 1° posto di classe e al 2° posto assoluto alle 12 Ore di Sebring del 1962. Alla guida Phil Hill e Olivier Gendebien per conto di Chinetti. Questo segna l’inizio di un periodo di solida dominanza che si protrae fino al 1964. I successi  consacrano la 250 GTO come una delle auto sportive da corsa più riuscite di tutti i tempi. Nel frattempo, anche al Circuit de la Sarthe sono in corso cambiamenti regolamentari. Gli ingegneri di Ferrari non perdono tempo ed intuiscono il potenziale di sfruttare a loro vantaggio tali cambiamenti, inserendo un motore da 4 litri in una GTO. Questa l’idea che da origine alla storia affascinante dell’auto, unica nel suo genere la Ferrari 250 GTO 1962 con Telaio Numero 3765.

 

Il Nürburgring e Le Mans

La GTO con telaio 3765 è l’unico esemplare GTO della Squadra originariamente equipaggiato con un motore da 4 litri. Come dimostrano le copie delle schede di costruzione della fabbrica e un rapporto storico di Rosso Corsa Consulting, un motore a tre carburatori è testato nel maggio 1962 e installato sul modello con telaio numero 3765. Approssimativamente si tratta della nona auto costruita per data e, sequenzialmente la 14ª dei 34 esemplari costruiti con carrozzeria Tipo 1962. Verniciata in Rosso Cina, la GTO potenziata debutta per la Scuderia Ferrari al Nürburgring 1000 KM il 27 maggio, dove gareggia con il numero 120. I piloti ufficiali Mike Parkes e Willy Mairesse concludono al 2° posto,  giustificando la speculazione di Maranello sul potenziale di una GTO da 4 litri. È interessante notare che il 3765 è l’unico esemplare GTO di Tipo 1962 della fabbrica ad essere schierato dalla Scuderia Ferrari. Con gli occhi puntati sulla 24h di Le Mans, la fabbrica Ferrari rinnova in seguito, il motore del 3765.
Ed infine la tanto attesa Le Mans e la celebre 24 Ore arriva. La 250 GTO è sottoposta a un’ulteriore evoluzione, con l’installazione di un motore da 4 litri alimentato da sei carburatori Weber. La vettura è ancora più potente e pronta a sfidare i giganti della pista. Nonostante la sfida e gli sforzi eroici del team, la GTO non riesce a completare la gara. Ma quella notte a Le Mans, la leggenda della Ferrari 250 GTO cresce ancora di più. Diviene una delle auto da corsa più iconiche mai costruite, una leggenda che continua a incantare gli appassionati di automobilismo di tutto il mondo.

 
La Ferrari 250 GTO 1962 all'asta da Sotheby's il 13 novembre prossimo. Un'occasione per tutti i collezionisti.

 

La riconversione della Ferrari 250 GTO del 1962

Conclusa la stagione sportiva 1962, Ferrari non ha più interesse nel continuare a schierare la vettura. Così questa viene ottimizzata per essere venduta a privati. Verso la fine dello stesso anno, la Ferrari è acquistata da Pietro Ferraro residente in Trieste. Per il suo utilizzo la GTO è soggetta ad un’altra serie di modifiche in fabbrica effettuate nel maggio 1963. A questo proposito è equipaggiata con il suo 3° motore, che rimane montato ancora oggi ed  nizialmente utilizzato come motore sperimentale.
 
Nell’estate del ’64, Ferraro porta la GTO a gareggiare nella cronoscalata Trieste-Opicina. Ottiene un onorevole 5º posto nella sua categoria. Poco dopo, decide di vendere l’auto al siciliano Ferdinando Latteri di Palermo. Latteri ha grandi progetti per questa macchina straordinaria e, finalmente mise la 3765 alla prova nelle competizioni automobilistiche, concentrandosi sul calendario unico di eventi motoristici che si svolgevano nella sua terra natale.

I proprietari della GTO

Nel 1966, Latteri ottenne un’altra vittoria di categoria prima di decidere di vendere nuovamente la GTO alla fabbrica all’inizio del 1967. Nei mesi successivi, l’auto è venduta a Mario Tosi, residente in California, che decide di personalizzarne la carrozzeria con un’elegante verniciatura gialla. Un anno dopo, nel 1971, la 3765 fu acquistata da Jack Reuter di St. Louis, Missouri. Il nuovo proprietario partecipa a raduni e manifestazioni americane. Reuter guida la GTO in un tour organizzato dal Ferrari Club of America (FCA) nel novembre 1971, e l’auto ottiene numerosi riconoscimenti e premi. Ancora Nel 1974, la Ferrari cambia nuovamente proprietario e finisce nelle mani di Fred Leydorf di Birmingham, Michigan. Amante delle auto, lavora come responsabile del team di progettazione motori della American Motors Corp. Poi diviene il presidente del FCA. Questa nuova esposizione porta un’ulteriore riconoscimento alla 3765 all’interno della comunità dei collezionisti di Ferrari.

L’asta by Sotheby’s del 13 novembre

Dopo 38 anni di appassionata custodia, questa straordinaria GTO è finalmente offerta al pubblico attraverso un’asta tenuta da Sotheby’s il prossimo 13 novembre. È un’opportunità rara, un’occasione di diventare il prossimo fortunato custode del Santo Graal delle auto sportive. Un’opportunità da non lasciarsi sfuggire, in fin dei conti la 3765 è una leggenda che aspetta di scrivere un nuovo capitolo nella sua storia. Pronta a catturare il cuore di un appassionato che comprenderà e apprezzerà la sua straordinaria eredità.
 

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