Fabio Di Giannantonio conquista il podio al Mugello “Forza Roma e grazie Cesare”
Direttore responsabile e Co-Fondatore di Moda e Motori Magazine
Sul circuito del Mugello, Fabio Di Giannantonio si prende il terzo posto al GP d’Italia 2025 dopo una battaglia da gladiatore con Pecco Bagnaia. In sella alla Desmosedici del Pertamina Enduro VR46 Racing Team, che per l’occasione sfoggia una livrea ispirata ai colori del tour di Cesare Cremonini, regala emozione con tecnica e cuore.
Fabio Di Giannantonio conquista il podio al Mugello “Forza Roma e grazie Cesare”
Roma sul podio del Mugello
Nel giorno in cui l’Italia dei motori s’infiamma per il Gran Premio di casa, a fare il tifo al circuito del Mugello non ci sono solo gli appassionati di MotoGP, ma anche tanti volti noti della musica e dello spettacolo. Un romano in sella a una Ducati con i colori del tour di Cesare Cremonini, si prende il podio dopo un corpo a corpo con i campioni del mondo. Il suo nome? Fabio Di Giannantonio.
“Se fossi partito un po’ più avanti forse avrei preso anche Alex”, racconta ai microfoni nel post-gara, con l’adrenalina ancora in circolo. Ma è consapevole che questo terzo posto è il frutto di un weekend gestito con intelligenza e tanto lavoro nel box.
Una battaglia vera con Bagnaia
La scena clou della gara è tutta nella sfida tra Di Giannantonio e Pecco Bagnaia per la medaglia di bronzo. Una lotta a distanza prima, corpo a corpo poi. Bagnaia parte forte, tiene il ritmo nelle fasi iniziali, ma Fabio lo bracca, lo studia e alla lunga lo infila, sfruttando un momento di calo del torinese.
Fabio Di Giannantonio daventi a Pecco Bagnaia
“Bagnaia è fortissimo in frenata, ma quando perde confidenza sul davanti lo si può attaccare altrove. Ed è quello che ho fatto”, spiega con lucidità. Niente è lasciato al caso. Dietro quel sorpasso, c’è uno studio meticoloso del comportamento delle gomme, dell’aerodinamica, del ritmo di gara. C’è la pazienza di chi conosce il momento giusto per colpire. E c’è la fame di chi ha aspettato troppo a lungo questo momento.
Il ritorno dopo un inizio difficile
Il 2025 non era iniziato sotto una buona stella per Fabio Di Giannantonio. Un paio di infortuni nelle prime gare avevano compromesso l’approccio alla stagione. “Abbiamo avuto un inizio travagliato. Quando perdi feeling per tre o quattro gare di fila, ti ritrovi a rincorrere”, confessa.
Fabio Di Giannantonio conquista il podio al Mugello
Ma il romano non si è arreso. Ha continuato a lavorare. Ha passato ore con i suoi ingegneri a studiare dati e telemetrie. “Io passo tanto tempo nel box con gli analisti, per capire come usare al meglio le gomme. E oggi ha funzionato tutto”, dice sorridendo.
Una Ducati “capricciosa” ma potentissima
Alla domanda su quanto conti la moto, Fabio Di Giannantonio risponde con una metafora affettuosa ma precisa: “È una moto capricciosa. Abbiamo iniziato con tanto amore, poi ci siamo scornati e infine ritrovati”. Ma quando il feeling c’è, la Desmosedici del Pertamina Enduro VR46 Racing Team “è una moto pazzesca”. La stessa moto di Marc Márquez e Pecco Bagnaia, due giganti del campionato.
L’obiettivo? “Lottare con loro ogni domenica, cercare la pole e provare a vincere. Quando siamo a posto, possiamo divertirci. E quando ci divertiamo, possiamo crescere”, dice con lo sguardo di chi non vuole accontentarsi.
La livrea ispirata a Cesare Cremonini: un omaggio emozionante
A rendere ancora più speciale il podio del Mugello, è stata la livrea celebrativa del Pertamina Enduro VR46 Racing Team. Una colorazione inedita, ideata per omaggiare Cesare Cremonini e il suo tour “Liberi”. Le carene della Ducati sono state reinterpretate con tocchi pastello e dettagli che richiamano le grafiche dei dischi del cantautore bolognese.
Fabio Di Giannantonio
Un omaggio pop, artistico, simbolico. “Cesare era contentissimo, anche del casco che ho disegnato con i colori del suo album. C’era tanta energia in pista, è stato pazzesco”, ha dichiarato Di Giannantonio. E tra i tanti ospiti nel box VR46, la presenza di Cremonini ha aggiunto quel tocco poetico a un weekend già magico.
Un campionato ancora aperto
Il terzo posto al Mugello non è solo un risultato isolato. È un segnale forte. Di Giannantonio c’è, ed è tornato competitivo. “Abbiamo la moto per lottare con i migliori. L’obiettivo è arrivare lì davanti, anche a giocarsela per la vittoria”, dice guardando al futuro. Il campionato è ancora lungo, e il romano sente di avere ancora diverse frecce nel suo arco.
La differenza, secondo lui, si gioca tutta nella costanza e nella capacità di trovare il giusto equilibrio con la moto in ogni circuito. “Il potenziale c’è. Ora dobbiamo portarlo ovunque, su tutte le piste e in tutte le condizioni”, aggiunge con consapevolezza.
Il tifo e lo sport: una visione da NBA
Quando gli viene chiesto un commento sul tifo e sulla competitività interna, Fabio Di Giannantonio fa un parallelo affascinante: “Sono andato a vedere l’NBA in America, anche dei derby. Vedevo tifosi di squadre rivali seduti uno accanto all’altro, si scambiavano le patatine mentre tifavano. Vorrei questo anche nella MotoGP”.
Un’idea di sport sano, appassionato ma mai divisivo. “È uno sport bellissimo il nostro, pulito, che merita rispetto. Voglio vedere questo tipo di tifo, anche tra noi italiani”, conclude. Un messaggio maturo, da vero ambasciatore del motociclismo.
Per Di Ginnantonio il podio della maturità
Il terzo posto al Mugello per Fabio Di Giannantonio è molto più di un semplice risultato. È la conferma di un percorso fatto di fatica, ostacoli e rinascite. È un traguardo che sa di ripartenza, in un contesto tecnico e umano ricco di emozioni. È il ritorno in grande stile di un talento italiano che ha ancora tanto da dire.
Fabio Di Giannantonio conquista il podio al Mugello
Con la Desmosedici in livrea Cremonini, il sostegno di un team che crede in lui, e la forza di un lavoro costante e metodico, Fabio ha messo tutti sull’attenti. L’Italia ha un altro gladiatore in MotoGP, e al Mugello ha alzato la voce.
E lo hanno sentito forte e chiaro anche i tifosi assiepati sotto il podio, che lo hanno acclamato a gran voce non appena è sceso dalla moto. Fabio li ha ringraziati come si fa tra amici veri: salutandoli direttamente dal muretto box, con lo sguardo commosso e il cuore pieno di gratitudine. È in quei gesti che si misura la statura di un pilota. Non solo gas e manetta, ma umanità.