Dietro le quinte del Ferrari XX Programme i 20 anni del sogno Ferrari
Il cielo toscano alterna sprazzi di sole e pesanti nubi di ottobre. Sull’asfalto del Circuito del Mugello, l’inconfondibile suono delle 599XX e delle FXX-K Evo accompagna le parole dei protagonisti della conferenza stampa Ferrari.
È qui che Andrea Mladusic, Head of Ferrari Challenge and Corso Pilota, e Federica Santoro, Head of XX and Monoposto Heritage Programmes, hanno raccontato i vent’anni del Ferrari XX Programme, l’evoluzione del Ferrari Challenge e il legame unico tra Maranello e i suoi clienti-piloti.

Dietro le quinte del Ferrari XX Programme
Una conferenza che non è solo un bilancio di stagione, ma una fotografia lucida e appassionata dell’universo Ferrari: la passione come metodo, la competizione come linguaggio e il Mugello come casa.
“Il Mugello è casa nostra”
“Le Finali Mondiali sono sempre un appuntamento speciale. Il Mugello è casa nostra, un circuito amatissimo dai clienti,”
racconta Andrea Mladusic aprendo l’incontro con un sorriso che tradisce l’orgoglio di chi gioca in casa.
L’atmosfera è distesa ma carica di energia. Mladusic sa che questo appuntamento rappresenta molto di più di una semplice chiusura stagionale.
“Quest’anno abbiamo numeri straordinari,” spiega. “Sono presenti 83 vetture dei programmi clienti, di cui 23 Ferrari 499P Modificata. È un risultato eccellente, un progetto ambizioso e una sfida vinta: consegnare ai clienti la stessa vettura che ha vinto tre volte la 24 Ore di Le Mans, in una versione non competitiva ma con prestazioni eccezionali.”
Il Mugello, di proprietà Ferrari dal 1988, si conferma il teatro naturale di un evento che unisce passione, tecnologia e senso di appartenenza.
“I clienti si stanno divertendo, l’organizzazione è impeccabile e anche il tempo, dopo i primi giorni difficili, ci sta dando una tregua,” aggiunge Mladusic. “È la nostra casa, e questo si sente.”

Dietro le quinte del Ferrari XX Programme i 20 anni
Una stagione mondiale: il Ferrari Challenge parla tutte le lingue
Oltre al fascino delle supercar, le Finali Mondiali sono anche l’ultimo capitolo della stagione agonistica del Ferrari Challenge, il campionato monomarca più longevo al mondo.
“Il nome ‘Finali Mondiali’ nasce proprio per indicare la conclusione dei campionati Challenge,” spiega Mladusic. “Oggi sono diventate una grande festa Ferrari, ma l’anima resta quella sportiva.”
I numeri parlano da soli:
- oltre 100 piloti in pista,
- provenienti da 27 nazioni diverse,
- con una media di 60 partecipanti per ciascuna delle due serie principali, europea e nordamericana.
“Dal 2019 abbiamo iniziato a sviluppare campionati locali: UK, Giappone, Australasia, e dal prossimo anno lanceremo la serie Middle East,” prosegue. “È la naturale evoluzione della Winter Series, un calendario concentrato nei mesi invernali per soddisfare la richiesta di nuovi mercati.”
Una crescita costante che porta il Challenge a superare i 250 clienti-piloti attivi nel mondo, con l’obiettivo di ampliare ulteriormente la community nel 2026.
“Il successo è legato all’esperienza che offriamo,” sottolinea Mladusic. “Circuiti leggendari, assistenza diretta da Maranello e vetture di livello assoluto. È un modo unico per vivere la passione Ferrari.”

Dietro le quinte del Ferrari XX Programme i 20 anni del sogno Ferrari
La 296 Challenge e la prossima GT3 Evo: la nuova frontiera
Durante la conferenza, non poteva mancare un passaggio sulle vetture protagoniste della stagione.
“La 296 Challenge è stata una rivoluzione,” spiega Mladusic. “Derivata dalla 296 stradale ma con molte soluzioni tecniche prese dalla GT3, è facile, intuitiva e capace di prestazioni straordinarie. Senza le restrizioni dei regolamenti sportivi, può esprimere tutto il suo potenziale.”
La vettura, lanciata proprio al Mugello due anni fa insieme alla 499P Modificata, è oggi il riferimento della categoria.
E le prospettive per il 2026 sono già delineate.
“Lo sviluppo della 296 GT3 Evo è già in corso,” anticipa Mladusic. “Il debutto avverrà alle prossime Finali Mondiali. Sarà un ulteriore passo avanti, frutto dei feedback raccolti direttamente dai nostri clienti e dai nostri factory driver.”
Una frase che riassume la filosofia Ferrari: l’eccellenza è un percorso condiviso tra ingegneri, piloti e clienti.
Federica Santoro: “Vent’anni di un sogno condiviso”
La parola passa a Federica Santoro, che guida il programma XX e quello dedicato alle monoposto storiche.
Il tono è appassionato ma preciso, come chi conosce la materia dall’interno.
“Quest’anno festeggiamo i vent’anni del Ferrari XX Programme, nato nel 2005 con la FXX derivata dalla Enzo,” racconta. “È un compleanno importante, perché rappresenta un legame unico tra Ferrari e i suoi clienti. Da allora abbiamo introdotto la 599XX, la FXX-K e la FXX-K Evo, e il programma è più vivo che mai.”
Nel paddock del Mugello, 50 vetture XX formano una parata di potenza e design.
“Nonostante siano passati vent’anni,” prosegue Santoro, “il programma continua a crescere. Ogni evento è costruito su misura per i nostri clienti. Scegliamo i circuiti in base alla storia e all’esperienza che possono offrire, e il Mugello è tra le nostre scelte preferite. Torneremo qui anche l’anno prossimo.”
Le sue parole riportano al concetto chiave di tutta la giornata: personalizzazione, appartenenza, passione.
“Gentlemen driver, ma veri piloti”
Durante la conferenza, Santoro ha voluto anche chiarire la filosofia che anima il Ferrari Challenge.
“Il nostro focus rimane sui gentlemen driver,” spiega. “Parliamo di persone che durante la settimana fanno tutt’altro, ma che in pista si trasformano. Hanno uno spirito di competizione altissimo e prestazioni incredibili.”
“Abbiamo piloti dai 17 ai 68 anni,” continua, “e li dividiamo in quattro classi: Trofeo Pirelli, Trofeo Pirelli Am, Coppa Shell e Coppa Shell Am, in base al livello di esperienza. Il nostro obiettivo è offrire a ciascuno la possibilità di esprimersi al meglio.”
È la dimostrazione di come Ferrari sappia coniugare inclusione e performance, trasformando ogni gara in un’esperienza formativa e personale.

Dietro le quinte del Ferrari XX Programme i 20 anni
L’organizzazione: il dietro le quinte del evento Ferrari
Tra le curiosità di cui si è parlato, c’è la macchina organizzativa che rende possibile un evento di queste dimensioni.
“Ogni anno è una sfida,” ammette Mladusic. “Trasformare un circuito intero in un evento completamente brandizzato Ferrari non è semplice. Ma è anche ciò che ci distingue: solo Ferrari riesce a mettere insieme oltre 250 vetture, decine di modelli diversi, showroom, display e aree museali in un’unica location.”
“Il paddock parla da sé,” aggiunge. “Chi entra qui trova il mondo Ferrari in miniatura: storia, tecnologia, design e persone. È qualcosa di unico nel panorama del motorsport.”
E in effetti, basta uno sguardo al Mugello per capire la portata di questa macchina perfetta: ogni box è un microcosmo, ogni vettura un’opera d’arte in movimento, ogni dettaglio un tributo alla tradizione.
Dalle colline toscane ai circuiti del mondo
Nonostante il forte legame con l’Italia, Ferrari non dimentica la propria vocazione globale.
“L’Italia resta il cuore del brand,” spiega Santoro, “ma in passato abbiamo avuto finali anche a Valencia, Abu Dhabi, Daytona. Forse è il momento di tornare a pensare a un’alternanza.
I clienti amano venire in Italia, ma un appuntamento all’estero, in un circuito iconico, aggiunge fascino e varietà.”
Un’anticipazione arriva poco dopo, quasi tra le righe:
“Nel 2026 il programma F1 Clienti sarà inserito nel Grand Prix Historique di Montecarlo,” rivela Santoro. “Un ritorno alle origini, nel luogo dove tutto è cominciato.”
La notizia strappa un applauso e regala un’anteprima di quello che sarà uno degli appuntamenti più attesi del prossimo anno.

Dietro le quinte del Ferrari XX Programme i 20 anni
Vent’anni di eccellenza, un’unica filosofia
Al termine della conferenza, le parole dei due manager restituiscono un’immagine chiara e potente: Ferrari non è solo competizione, ma cultura, metodo, appartenenza.
“Ogni anno rivediamo i volti dei clienti che tornano,” dice Mladusic, “e capiamo che ciò che stiamo costruendo non è un evento, ma una comunità.
Il Ferrari XX Programme e il Challenge sono il nostro modo di dire grazie a chi condivide la passione con noi.”
“Vent’anni dopo la prima FXX,” conclude Santoro, “il programma XX è ancora il cuore pulsante di Maranello. Ogni vettura racconta una storia, ogni cliente è parte di un sogno.”
Mugello, casa Ferrari
Quando il rumore dei motori torna a riempire la sala stampa, le parole lasciano spazio alle emozioni.
Sulle colline toscane, il rosso Ferrari si fonde con il verde del paesaggio. Le curve della San Donato e dell’Arrabbiata diventano la cornice di una celebrazione che va oltre la pista.
“Il Mugello è casa nostra,” aveva detto Mladusic all’inizio. E in quel momento, più che una frase, sembra una dichiarazione d’amore.

Dietro le quinte del Ferrari XX Programme i 20 anni




